tag:blogger.com,1999:blog-33933155545155657572023-11-16T08:27:15.383+01:00Pia LocatelliSaPahttp://www.blogger.com/profile/04889949083101575082noreply@blogger.comBlogger542125tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-41173663449072205532016-03-02T21:42:00.002+01:002016-04-29T09:27:11.600+02:00ATTENZIONE QUESTO SITO NON E' PIU' ATTIVO<h2>
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Questo sito non è più attivo da marzo 2016. Ci siamo trasferiti all'indirizzo <a href="http://www.pialocatelli.info/">www. pialocatelli.info</a>, dove troverete tutto l'archivio dell'attività svolta, i video, le interviste, le gallerie fotografiche e i recapiti per contattare Pia Locatelli.</div>
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Il nuovo sito viene aggiornato quotidianamente con notizie e comunicati, i testi degli interventi alla Camera, l'attività internazionale.</div>
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Vi aspettiamo </div>
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ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-24104047166322977252016-03-02T21:03:00.002+01:002016-03-02T21:15:49.675+01:00Troppo poche le politiche a sostegno delle famiglia<div style="text-align: justify;">
“L'Italia, dove si parla tanto di famiglie e della loro difesa, non solo è tra i pochissimi Paesi europei che ha avuto e continua ad avere grandi difficoltà a riconoscere le famiglie omosessuali e non concede loro pieni diritti, ma è anche tra gli ultimi ad attuare politiche a sostegno delle famiglie in generale, di tutte le famiglie". Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni sulla famiglie.</div>
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"Ci siamo meravigliati e preoccupati alla luce del pesante calo demografico emerso con gli ultimi dati Istat. Ma un Paese in cui mancano gli asili nido, in cui spostarsi per portare i figli e le figlie a scuola diventa un viaggio inconciliabile con gli orari di lavoro, in cui le madri lavoratrici hanno pochissime possibilità di fare carriera o sono costrette a ritornare a casa, dove non c’è stabilità lavorativa e economica e dove i giovani e le giovani vivono ancora con i genitori per l’impossibilità di avere una casa propria, ci meraviglieremmo se fosse il contrario". </div>
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"Alcuni emendamenti presentati in maniera bipartisan dalle deputate alla legge di stabilità hanno portato a qualche beneficio: penso al bonus babysitter, esteso alle lavoratrici autonome, e alle disposizioni riguardanti l'aumento del congedo parentale, che però andrebbe ulteriormente aumentato: è poca, pochissima cosa, se guardiamo al resto d'Europa".</div>
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<b>Il testo integrale della dichiarazione di voto</b><br />
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<i>Il 30 gennaio scorso si è svolta a Roma una manifestazione per la famiglia. Ci sarebbe piaciuto che in quell'occasione si fosse parlato e discusso dei temi contenuti in queste mozioni, delle problematiche e delle urgenze poste in discussione da diversi colleghi, anche dalla collega Binetti, urgenze e problematiche che condividiamo. Poi, la collega Binetti ed io divergiamo sul concetto di famiglia, che noi Socialisti decliniamo sempre al plurale, perché le forme delle famiglie, secondo noi, sono plurime.
Invece, in quella piazza, da quel palco, non è venuta nessuna proposta per sostenere le famiglie, bensì una serie di proclami e condanne per negare i più elementari diritti alle altre famiglie, ai loro figli e figlie, come se per alcuni ci fossero famiglie di serie »A« e famiglie di serie »B”, figli e figliastri. L'Italia, dove si parla tanto di famiglie e della loro difesa, non solo è tra i pochissimi Paesi europei che ha avuto e continua ad avere grandi difficoltà a riconoscere le famiglie omosessuali e non concede loro pieni diritti, ma è anche tra gli ultimi ad attuare politiche a sostegno delle famiglie in generale, di tutte le famiglie.
Ci siamo preoccupati per il pesante calo demografico emerso dagli ultimi dati Istat, ma ci meraviglieremmo se fosse il contrario, in un Paese in cui mancano gli asili nido, in cui spostarsi per portare figli e i figli a scuola diventa un viaggio inconciliabile con gli orari di lavoro, in cui le madri lavoratrici hanno pochissime possibilità di far carriera o sono costrette a ritornare a casa; un Paese dove c’è instabilità lavorativa ed economica, per fortuna in cambiamento, e dove le giovani e i giovani vivono ancora con i genitori per l'impossibilità di permettersi una casa propria.
Alcuni emendamenti presentati in maniera bipartisan dalle deputate alla legge di stabilità hanno portato a qualche beneficio: penso al bonus babysitter, esteso alle lavoratrici autonome, e alle disposizioni riguardanti l'aumento del congedo parentale, che però andrebbe ulteriormente aumentato: è poca, pochissima cosa, se guardiamo al resto d'Europa.
La componente Socialista, nell'esprimere il voto favorevole alle mozioni Sbrollini ed altri, Nicchi ed altri, anche nella parte delle premesse che condivide per buona parte, Palese e Pisicchio, Vezzali ed altri, Bechis ed altri, si augura che gli impegni del Governo non restino solo parole, che vengano rispettati questi impegni, e che si trovino ulteriori risorse per fare ulteriori passi avanti, ad esempio sull'aumento del congedo di paternità.
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ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-90254568302027537442016-03-02T12:40:00.002+01:002016-03-03T19:20:00.498+01:00Medioriente, colloquio con Bonino alla Fondazione Zaninoni<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="355" src="//www.radioradicale.it/scheda/468164/iframe" width="560"></iframe><br />
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“Nell'incontro di questa sera parliamo di Mediterraneo e di Medio Oriente, una prospettiva che allarga verso sud la dimensione europea, che abbiamo spesso affrontata orientandoci più verso nord. Questa regione presenta un quadro complicato ed estremamente confuso; siamo di fronte ad una situazione pericolosa che ci tocca molto da vicino, ad esempio la Libia è a mezz'ora di volo dalla Sicilia ed in continuo cambiamento, E non è cambiamento per il meglio”. Lo ha detto Pia Locatelli introducendo a Bergamo l’incontro con Emma Bonino, organizzato dalla Fondazione Zaninoni, dal titolo Medio Oriente e Mediterraneo.
Sala piena e posti in piedi per ascoltare l’ex Ministra degli esteri, intervistata dal giornalista del Sole 24 Ore Alberto Negri, che ha fatto il punto sui temi di stretta attualità dalla Libia, alla Siria, alla lotta al Daesh e alla gestione dei flussi immigratori.<br />
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<a href="http://www.bergamonews.it/2016/03/02/bonino-la-tragedia-regeni-squarcia-velo-sulle-torture-egitto/217239/" target="_blank">Leggi su Bergamonews</a><br />
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L'articolo su L'Eco di Bergamo<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjasdnBWDnjb82nEeo16aCjR_4TCy_Eawt9y6LWEwW-iXMyW-ZjjU5uuMkQ1OKCB35DBEgINUc27Zb0ACjnPdVjHAxiseVt9x2h9ixwjs7G31aYqMKAyZ-xm45fhkI3aojm4AGvCsgK0wY/s1600/eco+bregamo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjasdnBWDnjb82nEeo16aCjR_4TCy_Eawt9y6LWEwW-iXMyW-ZjjU5uuMkQ1OKCB35DBEgINUc27Zb0ACjnPdVjHAxiseVt9x2h9ixwjs7G31aYqMKAyZ-xm45fhkI3aojm4AGvCsgK0wY/s320/eco+bregamo.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>L'intervento introduttivo di Pia Locatelli</b></div>
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Non è necessario presentare la Fondazione Zaninoni, i suoi scopi e le sue attività, perché l’abbiamo fatto ripetutamente. Sapete tutti che è stata istituita per ricordare la figura non conformista e stimolante dell’imprenditore Angelo Jack Zaninoni attraverso attività di promozione culturale e di formazione.
Voglio però ricordare che la nostra, che è una fondazione bergamasca, non si è data limitazioni di ambito territoriale, consapevoli sin dalla sua costituzione che ben pochi sono i temi che non hanno un risvolto almeno europeo se non globale.
L’incontro con Emma Bonino rientra in questo filone e affronta temi che si collocano tra Europa e mondo. Ricordo che il nostro ultimo convegno aveva come titolo “Chi governa il mondo?”, un’interessante lezione di Sabino Cassese che ha sostenuto che l’attuale processo di globalizzazione ha un carattere prevalentemente economico. Ci ha raccontato che ci sono 2mila organizzazioni internazionali, definite “regimi regolatori globali,” che regolano qualcosa, da internet all’uso del mare, al trasporto aereo al commercio delle scorie nucleari. Gli Stati non sono più in comando e quindi oggi ci si chiede se esista un governo del mondo. Qualcuno risponde che esiste una Governance senza Governo. La risposta di Cassese è più articolata e complessivamente ottimista. Chi volesse approfondirla, la troverà nel quaderno disponibile all’ingresso.
Nell’incontro di questa sera parliamo di Mediterraneo e Medio Oriente, una prospettiva che allarga verso sud la dimensione europea, che abbiamo spesso affrontata orientandoci più verso nord.
Questa regione del mondo, geograficamente limitata ma molto articolata, comprendendo dai trenta ai quaranta Paesi a seconda della definizione che si dà di Medio Oriente, presenta un quadro complicato ed estremamente confuso; siamo di fronte ad una situazione pericolosa che ci tocca molto da vicino – la Libia è a mezz’ora di volo dalla Sicilia – ed in continuo cambiamento. E non è cambiamento per il meglio.
In questo territorio si stanno giocando i destini del mondo. Sono coinvolte, più o meno direttamente, le due grandi potenze mondiali; vi è uno scontro tra mondo sunnita e mondo sciita, ciascuno alla ricerca dell’egemonia; c’è la Turchia che combatte l’IS ma soprattutto i Curdi, c’è IS, espressione del fondamentalismo estremista, di fatto un’organizzazione terrorista, un gruppo molto agguerrito e mediaticamente molto organizzato, una realtà non statuale che vuole farsi Stato con qualsiasi mezzo, che agisce con una crudeltà che non risparmia nulla: persone, culture, patrimonio artistico, che agisce con il più profondo disprezzo dei diritti umani e con una brutalità particolarmente feroce nei confronti delle donne.
In questa tragica situazione l’Europa non brilla per presenza e iniziativa: gli Stati europei procedono in ordine sparso sia nell’approccio a questi conflitti sia nella gestione dei flussi migratori provenienti soprattutto da quella regione, migrazioni quasi tutte forzate e che hanno raggiunto le dimensioni di un esodo forse senza precedenti. Qualche governo in Europa, sia di destra sia di sinistra, pensando di risolvere il problema, vuole chiudere le frontiere interne o europee, costruire muri, stabilire quote di entrata giornaliera.
Chi meglio di Emma Bonino per parlarci di questa situazione? E chi meglio di Alberto Negri per sostenere con lei la conversazione?
Emma Bonino: siamo felici di averla con noi, la ringraziamo per la sua disponibilità e siamo molto interessati a quello che ci dirà.
Non ha bisogno di presentazione, è conosciutissima e altrettanto stimata. Conosciutissima per la durata della sua militanza, è sulla breccia da quando era molto giovane, aveva 28 anni quando fu eletta la prima volta alla Camera; ma, ancor più, stimata per la sua coerenza e il suo coraggio, le sue battaglie, le sue campagne, la sua capacità di capire le persone e di farsi capire, in Italia, in Europa e nel mondo. Stimata e direi amata, anche da chi dissente da lei, perché sa parlar chiaro, in modo diretto e perché ci mette la faccia, sempre.
La sua militanza non ha avuto limiti sia per quanto riguarda i temi sia per gli incarichi: nelle istituzioni, Parlamenti italiano ed europeo, governo italiano, Commissione europea; e nei movimenti, nelle Ong, nazionali e internazionali, che l’hanno vista impegnata come attivista, come dirigente, come fondatrice. Ovviamente senza limiti geografici: conosciuta in Africa per la sua campagna contro le mutilazioni genitali femminili o per le sue denunce per il genocidio in Rwanda; in Afghanistan dove ha rischiato di essere arrestata; in diversi Paesi per la sua campagna contro la pena di morte, conosciutissima all’ONU dove ritornerà tra pochi giorni come capodelegazione italiana alla 60° sessione della Commissione sulla condizione delle donne. Insomma: non c’è angolo del mondo dove il nome di Emma Bonino non sia collegato a qualche azione, campagna, presa di posizione.
Alberto Negri, è giornalista, o meglio inviato, del Sole 24ore. Per qualche decennio ha viaggiato in Africa, Medio Oriente e Balcani, quindi è molto, molto esperto.
Durante l’intervento militare del 2011 era in Libia, sotto i bombardamenti. E a questo proposito ha detto: “L’errore è evidente e si ripete: i bombardamenti dall’alto non cambiano la situazione e difficilmente determinano gli equilibri a terra. Quando si rade al suolo un sistema bisogna avere pronto un processo alternativo. Quando crolla un tiranno si sgretolano con lui strutture e istituzioni”.
Il suo primo viaggio in Iran è del 1980 e su questa esperienza ha scritto “Il turbante e la corona. Iran trent’anni dopo”. E in Iran era non più tardi di tre giorni fa per seguire le elezioni e siamo stati in ansia per il nostro appuntamento. Ma è tornato in anticipo, in tempo per questo incontro e gliene siamo grati.</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-62755018401631645372016-03-01T17:03:00.003+01:002016-03-01T17:03:29.769+01:00 Eutanasia, Locatelli: importante sapere i dati dei sucidi dei malati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGp24xffPWbDokrZgux-0O7xSH7ubdoQ47CjcKuNsuXe_7Kf7yf_4dZASQcDAFToOHsL3mHCPuuw40XSMlcwnDqfZPZLQZLSsUydNn9uHgzszx6Dpx6hLivXl5YO-tpaPM6jvix1QryGg/s1600/euthanasia4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGp24xffPWbDokrZgux-0O7xSH7ubdoQ47CjcKuNsuXe_7Kf7yf_4dZASQcDAFToOHsL3mHCPuuw40XSMlcwnDqfZPZLQZLSsUydNn9uHgzszx6Dpx6hLivXl5YO-tpaPM6jvix1QryGg/s320/euthanasia4.jpg" width="320" /></a></div>
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“La richiesta all’Istat dell’Associazione Coscioni di rendere noti i dati dei suicidi dei malati è giusta. Sapere effettivamente quanti, in mancanza di una legge sull’eutanasia e sul fine vita, non hanno altra scelta che togliersi la vita è senza dubbio uno strumento utile al Parlamento per avviare un dibattito serio e privo di pregiudizi sulle diverse proposte di legge in materia”. </div>
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Lo ha detto Pia Locatelli, commentando la lettera al presidente dell’Istat Giorgio Alleva, delle compagne di Lucio Magri (Luciana Castellina) e di Mario Monicelli (Chiara Rapaccini), il figlio di Carlo Lizzani, Francesco e il dirigente della Associazione Luca Coscioni Carlo Troilo, in memoria del fratello Michele, suicida perché malato terminale di leucemia. Dati da cui risulta che per piu’ di 1.000 degli oltre 3.000 suicidi che ogni anno si registrano in Italia il ‘movente’ e’ la malattia, fisica o psichica:. </div>
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“Alla Commissione Affari sociali abbiamo avviato la discussione sul testamento biologico, domani in Commissione Giustizia si inizierà a parlare di eutanasia. In questo contesto sarebbe anche utile avere, oltre ai dati dell’Istat, anche quelli di quanti sono andati in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito, e di quanti si sono recati all’Estero per avere diritto a una morte dignitosa”.</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-26628083950153214522016-03-01T14:49:00.000+01:002016-03-01T14:49:01.989+01:00Tasse, spostarle dalla produzione ai consumi “Noi socialisti siamo soddisfatti dell’inversione di tendenza sulla pressione fiscale. Un calo c’è stato, come evidenziato dagli ultimi dati diffusi dalla Cgia di Mestre, anche se insufficiente. Il problema è sempre lo stesso: fare una politica espansiva, ridurre le tasse e contenere il deficit riducendo la spesa pubblica, senza però incidere sulla perdita di servizi e di posti di lavoro”. Lo ha detto Pia Locatelli in un’intervista a Vista TV, andata in onda sabato 27 febbraio su SKY.<br />
“Noi siamo il primo paese per tassazione delle imprese il secondo paese per tassazione del lavoro, il quartultimo paese per tassazione dei consumi il penultimo paese per percentuale IVA. Bisognerebbe forse cominciare a pensare di spostare la tassazione dalle imprese e dal lavoro che hanno pesanti conseguenze sullo sviluppo e sull’occupazione, a quella sui consumi. Non parlo di aumentare l’aliquota del 22% dell’Iva, ma di rivedere le aliquote intermedie, lasciando inalterate quelle relative ai beni di prima necessità e intervenendo su altri consumi e servizi tassati poco perché frutto di pesanti azioni di lobby”.
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<br />ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-18576501230979902582016-02-25T19:30:00.001+01:002016-02-25T19:30:34.234+01:00Regeni, basta tentennamenti e omertà: “Verità per Giulio”<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJk34i5R-0QiASdo0w2tjdRnFrJ7GuylmYLy9B2K4_0WFF1WCKoKzMmp95O9so7asL_rp2CNfMAImXZQq_38-4CIREGFERBz_UGJcw0L13i14UcoImzUd2H2DkmzK-LPCpd4rzFXYDJTI/s1600/IMG_3999.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJk34i5R-0QiASdo0w2tjdRnFrJ7GuylmYLy9B2K4_0WFF1WCKoKzMmp95O9so7asL_rp2CNfMAImXZQq_38-4CIREGFERBz_UGJcw0L13i14UcoImzUd2H2DkmzK-LPCpd4rzFXYDJTI/s200/IMG_3999.JPG" width="200" /></a></div>
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Il Psi ha aderito alla manifestazione che si è svolta a Roma davanti all'ambasciata d'Egitto per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni.
“A un mese dal brutale assassinio del giovane studente italiano in Egitto, - ha detto Pia Locatelli - ancora non si conoscono le circostanze della sua morte sopraggiunta in seguito a torture e sevizie. Chiediamo ancora una volta all'Egitto di fare chiarezza sulla vicenda, senza lentezze, omertà, tentennamenti e versioni discordanti, come quelle degli ultimi giorni. Il Governo italiano, come ci ha garantito ieri il Ministro Gentiloni, non intende abbassare la guardia e non si accontenterà di verità di comodo”.<br />
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-27152403316038127602016-02-24T16:56:00.000+01:002016-02-24T20:21:36.911+01:00Libia, Locatelli: su contrasto a Daesh Gentiloni non ha risposto“Il ministro Gentiloni ha risposto chiaramente e in maniera convincente escludendo “improbabili” opzioni militari per la soluzione libica. Non ci ha invece risposto su quali mezzi si intendono usare nel contrasto a Daesh, opzione strategica a oltre che morale, e per la difesa dei nostri interessi legittimi”. Lo afferma Pia Locatelli, capogruppo del Psi alla Camera, commentando la risposta del Ministro degli Esteri al question time presentati dal Psi.<br />
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<br /><iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ONdSfiI2hg0/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/ONdSfiI2hg0?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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Signora Presidente, signor Ministro, questa interrogazione è nata prima della notizia della messa a disposizione della base di Sigonella per i Reapers USA, nasce dalla profonda preoccupazione per la situazione libica. La presenza di Daesh in crescita, i migranti che riprenderanno ad arrivare, la sicurezza delle infrastrutture energetiche italiane, le possibili conseguenze per le forniture di gas e petrolio sono tutte fonti di profonda preoccupazione per il nostro Paese. Ma la Libia è un Paese con il quale abbiamo profondi legami umani, culturali, sociali economici e questi legami comportano per noi una responsabilità particolare rispetto ad altri Paesi. Non casualmente ci siamo candidati, in ritardo, purtroppo, alla leadership per favorire il percorso di una pacificazione condivisa dei libici. In ritardo perché avevamo le persone giuste per farlo, prima che la presenza di Daesh complicasse ulteriormente il quadro. Le chiedo quali strumenti intenda utilizzare per convincere le parti ad un accordo ed è positivo che oggi oltre cento parlamentari di Tobruk abbiamo firmato un documento, non la fiducia, a sostegno di Serrai. Secondo: se il non accordo si prolungasse nel tempo, quali sono i possibili strumenti, non escluso quello militare, ed è una domanda, a disposizione dell'Italia per contrastare Daesh che è opzione strategica oltre che morale per difendere i nostri legittimi interessi ?
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<b>La risposta del Ministro Gentiloni </b><br />
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Grazie, onorevole Locatelli; sappiamo che è andato avanti molto a lungo un tentativo di mediazione delle Nazioni Unite. Dopo oltre un anno e mezzo
che questo tentativo si è sviluppato, c’è stata una svolta importante nella conferenza che abbiamo organizzato poco più di due mesi fa a Roma, presieduta dall'Italia, e che ha messo insieme la comunità internazionale e le parti libiche. Sapete che dopo quella conferenza, due giorni dopo, è stato firmato in Marocco l'accordo sulla base del quale si sta cercando di dar vita a questo Governo sostenuto dalla maggioranza della Camera dei rappresentanti. Contemporaneamente su un piano parallelo l'Italia sta coordinando gli sforzi di pianificazione per rispondere, quando ci saranno, alle richieste del nuovo Governo libico sul terreno della sicurezza. Quindi certamente noi stiamo guidando questo processo a livello internazionale, dobbiamo sapere tuttavia che è un processo molto fragile e che la strada non è certamente in discesa. Il fatto che ieri 101 parlamentari, quindi la grande maggioranza della Camera dei rappresentanti di Tobruk, abbiano firmato un documento che, non solo conferma l'accordo, ma esprime la fiducia alla lista dei ministri proposta dal presidente al Sarraj è un fatto molto positivo, anche se, come denunciato l'inviato dell'Onu Kobler, le intimidazioni di alcuni estremisti hanno impedito il pronunciamento con un voto. Il voto slitta ora a lunedì, noi lavoreremo per impedire che ci siano di nuovo intimidazioni. Sappiamo che la decisione tuttavia spetta ai libici. Non abbiamo alternative, cerchiamo di tenere distinti da un lato gli impegni e le attività che l'Italia può svolgere per prevenire e contrastare la minaccia terroristica, e difendere il nostro Paese dalla minaccia terroristica, dalla soluzione della questione libica. Sono due terreni distinti, vanno avanti magari in parallelo, ma la soluzione della questione libica non è in improbabili spedizioni militari, è nel contribuire alla stabilizzazione del Paese. Serve un Governo che sia un interlocutore anche sul terreno della sicurezza per l'intera comunità internazionale. Siamo più vicini che mai a questo obiettivo, ma sappiamo che una volta raggiunto questo obiettivo avremo altri passaggi difficili, a cominciare dal trasferimento del Governo a Tripoli. Sarà una strada lunga, ma non credo che noi dobbiamo scoraggiarci e cercare scorciatoie, perché faremmo un errore gravissimo.<br />
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<b> La replica di Pia Locatelli
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Signor Ministro, sono un poco imbarazzata, perché lei ha fatto delle affermazioni che assolutamente condivido. È fuori discussione, è certo che è stato lungo il tentativo di mediazione delle Nazioni Unite, più di un anno e mezzo, poi il nostro grande merito dei dialoghi ne Mediterraneo che hanno poi successivamente favorito questo accordo. È assolutamente condivisibile che noi stiamo facendo quanto ci è possibile per favorire la nascita di questo nuovo Governo, perché abbiamo bisogno tutti quanti, noi italiani, ma anche il mondo e la comunità internazionale, di questa interlocuzione. Per adesso un'interlocuzione parzialissima se pensiamo solo che è riconosciuto il Governo di Tobruk o il Parlamento e a questo stesso Parlamento è stato fisicamente impedito di votare, perché non sono soltanto alcuni estremisti, ci sono alcune forze robuste nel Paese, lei sa benissimo che mi riferisco a persone vicine ad Haftar, e però mi è difficile non vedere intrecciati il tentativo di costruire questo Governo e la nostra battaglia, che è pure la loro, contro Daesh, perché questa è un'opzione insieme morale e strategica.
Per cui sento il dovere di dire che sono abbastanza soddisfatta, ma rimane ancora aperto un campo che va esplorata e se fosse possibile avere in profondità alcune risposte difficili, ecco magari mi preparo per una successiva interrogazione in un'altra question-time.
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-61296870866143819472016-02-22T15:16:00.001+01:002016-02-22T15:16:27.139+01:00Unioni civili, difendono i minori e poi creano figli e figliastri“Approvare la legge sulle unioni civili senza la stepchild adoption crea una grave discriminazione nei confronti di quei minori che già vivono con coppie dello stesso sesso, impedendo a loro quello che è consentito ai figli e alle figlie di coppie etero. Questo è il prezzo che chiede quella parte di politici cattolici e non, tanto legati alla famiglia in cambio di un voto sul ddl Cirinnà. Dicono di agire per il bene dei minori e poi agiscono in modo che ci siano figli e figliastri”. Lo afferma Pia Locatelli in merito all’ipotesi di un accordo in Senato sul provvedimento sacrificando la questione delle adozioni.ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-20004126447502780912016-02-17T18:58:00.000+01:002016-02-18T15:14:38.775+01:00Consiglio europeo, implementare il Piano sui Diritti Umani<div style="text-align: justify;">
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“Non ha senso partecipare ai negoziati per controllare i flussi migratori di persone che scappano dalla guerra in Siria se non ci impegneremo con determinazione per un cessate il fuoco effettivo e prolungato. Solo allora potremo essere titolati a parlare e negoziare sul tema delle migrazioni”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo nel dibattito in seguito alle comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016.<br />
</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/LESNsbQTzJA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/LESNsbQTzJA?feature=player_embedded" width="320"></iframe> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Nel corso della dichiarazione di voto sulla mozione di maggioranza Pia Locatelli si è soffermata particolarmente sulla questione dei diritti umani. In particolare sull’implementazione del Piano d’Azione per i Diritti Umani e la Democrazia per il periodo 2015-2019, approvato da Consiglio e Commissione pochi mesi fa, i cui contenuti contraddicono clamorosamente i comportamenti di questi mesi di diversi Paesi dell’Unione.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/OiyYa124j9A/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/OiyYa124j9A?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<a name='more'></a><b>Il testo dell'intervento nel dibattito sulle comunicazioni del presidente Renzi</b><br />
<b><br /></b></div>
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<i>Signor Presidente,
vorrei sottoporre alla sua attenzione un tema che apparentemente può sembrare estraneo all’ordine del giorno del Consiglio di domani. Stiamo assistendo in Medio Oriente e nel Mediterraneo ad una delle crisi più acute e complesse che si siano mai verificate.
Attori diversi stanno ciascuno conducendo una propria partita nell’ambito di un apparente impegno comune per combattere l’ISIS: gli USA vogliono mandare a casa Assad ma senza il coinvolgimento di loro truppe di terra; la Russia lo sta sostenendo bombardando le postazioni dei suoi oppositori moderati, ossia non ISIS; l’Arabia Saudita sta combattendo la sua partita contro l’Iran per l’egemonia sunnita nella regione; la Turchia sta combattendo i curdi, lasciando, anzi sperando, che l’ISIS li massacri; i curdi stanno usando questa guerra anche per costruire la contiguità territoriale dei tre cantoni curdi a cavallo tra Siria e Turchia….
Una delle conseguenze di tutto ciò sono le centinaia di migliaia di profughi che arrivano in Europa. Noi ci riuniamo a Bruxelles per parlare di come regolare le migrazioni, se lasciarli arrivare o convincere la Turchia a trattenerli, se mantenere Schengen o smantellarlo, e c’è pure chi, venendo da un passato dietro la cortina di ferro, vuole costruire muri fisici e simbolici per fermare coloro che sono costretti a fuggire dalla guerra anche a causa della nostra incapacità di trovare soluzioni di pace. Non è paradossale?
Noi socialisti le chiediamo di sostenere nel corso del Consiglio che non ha senso partecipare ai negoziati per controllare i flussi di persone in arrivo da quella regione se non ci impegneremo con determinazione per un cessate il fuoco effettivo e prolungato. Solo allora potremo essere titolati a parlare e negoziare sul tema delle migrazioni.
</i><br />
<i><br /></i></div>
<b>Il testo della dichiarazione di voto sulla mozione di maggioranza</b><br />
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<i>Noi Socialisti voteremo a favore della risoluzione della maggioranza perché condividiamo gli impegni in essa contenuti, in particolare quello di rilanciare il dibattito più generale sul futuro dell’Europa salvaguardando l’anima e l’identità culturale e politica del progetto europeo. Noi socialisti pprezziamo soprattutto che il nostro Paese si proponga come cardine di un progetto europeo, rinnovato e rafforzato nel suo spirito originario, per un’ “unione sempre più stretta”, che metta in discussione le incertezze, l’incompletezza, le timidezze dell’Unione come la conosciamo.
Per la verità più che di incertezza o timidezza, dobbiamo parlare di riluttanza, se non di rinuncia, da parte di alcuni Sati membri, al nostro progetto iniziale.
Un esempio di questo atteggiamento rinunciatario: l’implementazione del Piano d’Azione per i Diritti Umani e la Democrazia per il periodo 2015-2019, approvato da Consiglio e Commissione pochi mesi fa, i cui contenuti contraddicono clamorosamente i comportamenti di questi mesi di diversi Paesi dell’Unione.
Questo Piano ha l’obiettivo di dotare l’UE di un quadro di azione coerente la cui priorità è la tutela dei diritti umani in tutte le politiche dell’Unione.
Il Piano individua una serie di azioni quali l’adozione di un approccio globale sui diritti umani in situazione di conflitto e di crisi, supportando lo sviluppo di strumenti volti a prevenire e contrastare le violazioni dei diritti umani. Ma noi europei che stiamo facendo nella crisi siriana?
Il Piano parla anche di coerenza tra promozione e protezione dei diritti umani e politiche della UE in tema di relazioni commerciali, investimenti, migrazioni, asilo, lotta al terrorismo…. Penso allora ai rapporti commerciali con l’Iran, ai nostri investimenti petroliferi off shore in Egitto, alla sospensione della Convenzione sui diritti umani e alla cancellazione della nazionalità ai terroristi da parte della Francia…. Insomma alla relazione problematica tra affermazione dei principi e politica degli “interessi” nazionali. Vogliamo affrontarlo questo dilemma?
Sollecito quindi il Presidente del Consiglio a tener ben presente questi aspetti e in particolare a ricordare a tutti l’impegno per l’implementazione del Piano sui Diritti Umani durante i lavori e nelle decisioni che il Consiglio assumerà.
</i>ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-91646398367793699122016-02-16T19:15:00.002+01:002016-02-16T19:15:46.540+01:00Unioni civili, M5S si prenda responsabilità di affossare la legge“Almeno una volta nell’arco della legislatura il Movimento 5 Stelle poteva mandare un segnale costruttivo e aiutare il Paese a compiere un passo avanti verso i diritti e la laicità, ma ancora una volta hanno cambiato idea e si sono attaccati a cavilli di procedura che mirano solo ad affossare la legge”. Lo ha detto Pia Locatelli, commentando l'annuncio del pentastellati di voto contrario all'emendamento Marcucci.
“Purtroppo lo sospettavamo, non vengano però a dirci che sono a favore delle unioni civili e del ddl Cirinnà, si prendano le loro responsabilità rispetto ai cittadini così come si sono presi gli applausi in Aula di Formigoni e Giovanardi”
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-68453022013471627012016-02-16T16:22:00.001+01:002016-02-16T16:22:53.785+01:00Siria, errore annunciare una settimana prima il cessate il fuoco <div style="text-align: justify;">
La pubblicazione dei discorsi parlamentari di Loris Fortuna, il dibattito sul fine vita e sull'eutanasia, il decennale della morte di Luca Coscioni, i diritti umani negati nel mondo, il dramma dei migranti, la chiusura delle frontiere europee e la crisi siriana, sono i temi trattati da Pia Locatelli in un’intervista a Radio Radicale.</div>
<div style="text-align: justify;">
"In Siria – ha detto – aver annunciato una settimana prima il cessate il fuoco è stato un errore che ha portato a disastri in termini umanitari, con bombardamenti sugli ospedali e sulle scuole. Ci troviamo di fronte a una situazione complicatissima dove ognuno sta facendo la propria guerra e ciascun attore, sapendo che si andrà verso una tregua, si fa avanti per conquistare il più terreno possibile . In teoria l’obiettivo comune è la lotta contro l’Isis, ma nelle strategie di qualcuno la guerra al Califfato è solo un dettaglio”.
</div>
<br />
<a href="http://www.radioradicale.it/scheda/466911/intervista-a-pia-elda-locatelli-sullappello-dellex-ministro-valdo-spini-per-la" target="_blank">Ascolta l'intervista su Radio Radicale</a>ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-79066322805654073372016-02-12T16:49:00.002+01:002016-02-12T16:49:24.763+01:00 Unioni civili, se la Chiesa vuole interferire si presenti alle elezioni<div style="text-align: justify;">
“Se la Chiesa vuole
concorrere a definire politica italiana faccia un partito e si presenti alle
elezioni con i suoi rappresentati religiosi, altrimenti non agisca come se l’Italia
sia una sorta di protettorato del Vaticano”. </div>
<div style="text-align: justify;">
Lo afferma Pia Locatelli, commentando le parole del presidente dei vescovi Bagnasco.
“Mentre Papa
Bergoglio non è mai intervenuto nelle vicende politiche italiane, la Cei invocando
il voto segreto sul ddl Cirinnà, ha compiuto un’ingerenza inaccettabile e bene
ha fatto Renzi a rimetterla al suo posto. L'anomalia non è che la Chiesa
esprima il suo pensiero, ma che si presenti come un partner dello Stato nel
fare le leggi, violando anche lo spirito del Concordato, a cui al contrario si
richiama quando si tratta di rivendicare privilegi”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-1561628014506978302016-02-11T09:36:00.005+01:002016-02-11T10:22:48.305+01:00Corea del Nord, massiccia violazione dei diritti umani<div style="text-align: justify;">
“E’ dell’inizio della settimana la notizia che la Corea del Nord avrebbe riacceso il reattore nucleare a plutonio, ed è di martedì la decisione dei leader della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti di lavorare insieme per far sì che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti sanzioni più dure contro la Corea del Nord, alla luce dell'ultimo lancio di una testata a lungo raggio. Una preoccupante corsa al riarmo che viene accompagnata dal perdurare delle massicce e gravi violazioni dei diritti umani – crimini contro l’umanità compresi – che continuano a essere commesse nel paese”. </div>
<div style="text-align: justify;">
Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni in merito al rispetto dei diritti umani nella Corea del Nord.
Con l’avvento al potere di Kim Yon-un, succeduto al padre Kim Jong, la situazione sembra addirittura peggiorata. Il dramma di quella popolazione ci è stato raccontato, durante la sua audizione in Commissione Esteri, da Shin Dong-Hyuk, esule nordcoreano fuggito dal campo di prigionia a 23 anni. Questa testimonianza diretta si aggiunge alla documentazione di numerosi organismi internazionali che hanno provato l'esistenza di almeno 6 campi di concentramento, con oltre 15.000 prigionieri politici ed altri detenuti per un totale di prigionieri stimabile intorno alle 200.000 unità: non possiamo far finta di niente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/eIPHHcv1ctI/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/eIPHHcv1ctI?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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<a name='more'></a>Il testo integrale dell'intervento<br />
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<i>Questa mozione, che abbiamo sottoscritto lo scorso luglio, arriva alla discussione del Parlamento in un contesto di estrema attualità.
E’ dell’inizio della settimana la notizia che la Corea del Nord avrebbe riacceso il reattore nucleare a plutonio, ed è di martedì la decisione dei leader della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti di lavorare insieme per far sì che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti sanzioni più dure contro la Corea del Nord, alla luce dell'ultimo lancio di una testata a lungo raggio. Una preoccupante corsa al riarmo che viene accompagnata dal perdurare delle massicce e gravi violazioni dei diritti umani – crimini contro l’umanità compresi – che continuano a essere commesse nel paese.</i><br />
<i> Nel marzo del 2014 una risoluzione del Consiglio dell’Onu ha espresso una ferma condanna e il Parlamento europeo ha approvato diverse risoluzioni nelle quali si chiede di mettere fine agli abusi perpetrati ai danni della popolazione, cessando le esecuzioni, le torture e i lavori forzati e garantendo ai cittadini l'accesso all'assistenza alimentare.
Invano. Con l’avvento al potere di Kim Yon-un, succeduto al padre Kim Jong, la situazione sembra addirittura peggiorata. Il dramma di quella popolazione ci è stato raccontato, durante la sua audizione in Commissione Esteri, da Shin Dong-Hyuk, esule nordcoreano fuggito dal campo di prigionia a 23 anni. Questa testimonianza diretta si aggiunge alla documentazione di numerosi organismi internazionali che hanno provato l'esistenza di almeno 6 campi di concentramento, con oltre 15.000 prigionieri politici ed altri detenuti per un totale di prigionieri stimabile intorno alle 200.000 unità: non possiamo far finta di niente.
</i>ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-31187168535830141102016-02-10T19:42:00.000+01:002016-02-10T20:11:05.788+01:00Giornata del Ricordo, troppi silenzi sul genocidio degli italiani in Istria<div style="text-align: justify;">
"Cinquant’anni di silenzio, di omissioni, di storia ignorata. Tanto ci è voluto prima che si squarciasse quel velo di omertà che per anni ha coperto quello che per noi è il genocidio degli italiani nelle terre istriane. Ricordiamo le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra". Lo ha detto Pia Locatelli, intervento alla Camera nel corso della commemorazione della Giornata del Ricordo delle vittime delle foibe.
" Si parla di 10 mila morti, e di trecentocinquantamila persone trasformate in esuli. Oggi a ricordare quella tragedia è tutto il Parlamento unito, da destra a sinistra: quei morti sono finalmente di tutti gli italiani e le italiane".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/kBnKQFwxr7E/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/kBnKQFwxr7E?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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Il testo integrale dell'intervento<br />
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<i>Cinquant’anni di silenzio, di omissioni, di storia ignorata. Tanto ci è voluto prima che si squarciasse quel velo di omertà che per anni ha coperto quello che per noi è il genocidio degli italiani nelle terre istriane. Ricordiamo le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Si parla di 10 mila morti, e di trecentocinquantamila persone trasformate in esuli.
Persone che scappavano dal terrore, non avevano nulla, bocche da sfamare che non trovarono in Italia una grande accoglienza. Proprio come quelle migliaia di profughi che si riversano oggi su quelle stesse terre, dove si alzano muri fisici e psicologici.
La giornata del Ricordo, istituita nel 2004, è volta a mantenere viva una memoria che è stata per troppo tempo negata, ma anche e soprattutto a far sì che la storia non si ripeta. Fatti vicini nel tempo ci mostrano che la storia può ancora ripetersi e mi riferisco alla pulizia etnica di quasi settant’anni fa che vedemmo ripetersi nella prima metà degli anni ’90 nella stessa regione.
Bene fa dunque il Parlamento a celebrare questa giornata e a ridare voce a quelle vittime che per decenni non hanno avuto voce. Ignorate e negate dal PCi, che per la vicinanza ideologica con Tito non volle affrontare il dramma degli infoibati. Ma non furono solo i comunisti a lasciar cadere l’argomento nel disinteresse: ci fu complicità diffusa nel considerare i profughi dalmati cittadini di serie B e ci fu complicità nel silenzio sulla tragedia delle foibe e in generale su ciò che avvenne alla fine della seconda guerra mondiale nei territori istriani. Tutto questo in nome degli equilibri geopolitici della Guerra Fredda.
Oggi a ricordare quella tragedia è tutto il Parlamento unito, da destra a sinistra: quei morti sono finalmente di tutti gli italiani e le italiane.
</i></div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-2974828190011929092016-02-10T19:10:00.002+01:002016-02-10T19:34:13.795+01:00Regeni, gravissima violazione dei diritti umani<div style="text-align: justify;">
"In queste ore stanno giungendo da Il Cairo dichiarazioni del Governo che smentiscono ogni implicazione in una morte che ricorda i metodi della polizia segreta delle dittature americane degli anni Settanta. Ci auguriamo, ci auguriamo davvero che sia così ma... e, comunque, il pool investigativo dei ROS e della polizia che abbiamo mandato a Il Cairo aiuteranno ad arrivare alla verità". Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo in Aula per la commemorazione di Giulio Regeni, lo studente friulano, torturato e ucciso al Cairo </div>
<div style="text-align: justify;">
"Giulio Regeni era uno studente, un ricercatore, un giornalista e, come tale, curioso della vita e delle vicende del Paese in cui si trovava. Possedeva quella curiosità indispensabile per la conoscenza e la ricerca. Era una nostra eccellenza, uno dei giovani brillanti e preparati che spesso devono andare all'estero per vedere riconosciute le loro qualità. Esprimiamo il cordoglio e la solidarietà dei Socialisti alla famiglia del giovane studente italiano; a lui e ai suoi genitori abbiamo il dovere di assicurare la verità su quanto è accaduto e lo faremo senza indietreggiare di un millimetro".
</div>
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<a name='more'></a><br />
Il testo integrale dell'intervento<br />
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<div style="text-align: justify;">
<i> Il brutale assassinio di Giulio Regeni, morto per essere stato torturato, seviziato e massacrato, è una gravissima violazione dei diritti umani, sulla quale il Governo egiziano ha il dovere di fare piena chiarezza, senza lentezze, omertà e tentennamenti. Le circostanze dell'omicidio di questo giovane ricercatore, le modalità, i tempi del suo ritrovamento, in coincidenza della visita della Ministra Guidi e di una delegazione di imprenditori italiani, suscitano, oltre che profonda indignazione, grandi interrogativi ed inducono all'estrema prudenza nei riguardi di ricostruzioni semplificate, come ha evidenziato il collega Cicchitto.
In queste ore stanno giungendo da Il Cairo dichiarazioni del Governo che smentiscono ogni implicazione in una morte che ricorda i metodi della polizia segreta delle dittature americane degli anni Settanta. Ci auguriamo, ci auguriamo davvero che sia così ma... e, comunque, il pool investigativo dei ROS e della polizia che abbiamo mandato a Il Cairo aiuteranno ad arrivare alla verità. Giulio Regeni era uno studente, un ricercatore, un giornalista e, come tale, curioso della vita e delle vicende del Paese in cui si trovava. Possedeva quella curiosità indispensabile per la conoscenza e la ricerca. Era una nostra eccellenza, uno dei giovani brillanti e preparati che spesso devono andare all'estero per vedere riconosciute le loro qualità. Esprimiamo il cordoglio e la solidarietà dei Socialisti alla famiglia del giovane studente italiano; a lui e ai suoi genitori abbiamo il dovere di assicurare la verità su quanto è accaduto e lo faremo senza indietreggiare di un millimetro.</i></div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-65397323543558306422016-02-10T17:29:00.000+01:002016-02-10T17:29:09.419+01:00Bergamo, Prof licenziato: siamo alla follia<div style="text-align: justify;">
“Siamo alla follia: abbiamo appena depenalizzato reati come la guida senza patente, atti osceni, lesioni personali, e piccoli furti, e un professore, stimato da colleghi e alunni, viene licenziato per aver omesso di dichiarare di aver urinato alle due di notte su una siepe undici anni fa”. Lo ha detto Pia Locatelli, commentando la vicenda del professore bergamasco Stefano Rho. </div>
<div style="text-align: justify;">
Abbiamo assistito a casi di lavoratori colti in flagranza di furto e abbiamo visto filmati di persone che timbravano il cartellino e uscivano immediatamente dagli uffici senza che fossero licenziati e adesso, per una fatto che si poteva risolvere con un minimo di buon senso, è stato necessario riunire la giunta provinciale e scomodare il presidente Mattarella. Se non ci fosse di mezzo il posto di lavoro e il futuro di una persona verrebbe quasi da ridere: siamo di fronte a un reato assurdo e a una sua applicazione ancora più assurda".
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-24839826025276070172016-02-08T17:40:00.000+01:002016-02-10T17:34:11.313+01:00Regeni, piena chiarezza, no a ricostruzioni semplificate<div style="text-align: justify;">
“Il brutale assassinio del giovane studente italiano in Egitto, la cui morte è sopraggiunta in seguito a torture e sevizie, è una gravissima violazione dei diritti umani sulla quale il Governo egiziano, deve fare piena chiarezza, senza lentezze, omertà e tentennamenti”. Lo ha detto Pia Locatelli in merito all'uccisione dello studente friulano in Egitto.
“Le circostanze della morte di Giulio Regeni, ma soprattutto le modalità del suo ritrovamento, in coincidenza della visita della Ministra Guidi e di una delegazione di imprenditori italiani, suscitano, oltre che profonda indignazione, grandi interrogativi e inducono all’estrema prudenza nei riguardi di ricostruzioni semplificate. Sarebbe fatto gravissimo per un Paese come l’Egitto, amico dell’Italia e attento alle relazioni internazionali, se dimostrasse che non tiene in alcun conto dei diritti umani, dello Stato di diritto, e delle convenienze strategiche.
E’ interesse dell’Egitto oltre che dell’Italia fare chiarezza e arrivare al più presto la verità”.
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-67983117341076513952016-02-08T13:18:00.003+01:002016-02-08T13:18:55.682+01:00Lettera alla Boldrini per la pubblicazione dei discorsi Fortuna<div style="text-align: justify;">
“Riteniamo che un'edizione dei discorsi
parlamentari di Loris Fortuna, deputato socialista dal 1963 al 1985, eletto per
sei legislature consecutive, sia di notevole interesse<span class="apple-converted-space"> </span>ed attualità. Essa andrebbe a mettere
in rilievo l'attività di un parlamentare a cui si devono - tra le altre - le
leggi sul divorzio e sull'aborto. E colmerebbe allo stesso tempo una lacuna che
tutt'oggi persiste attorno ad una seria ricostruzione biografica e
storiografica del percorso politico di Fortuna. Oltretutto, l'edizione dei
discorsi parlamentari, tra cui molti di<span class="apple-converted-space"> </span>indubbia<span class="apple-converted-space"> </span>rilevanza, contribuirebbe alla
ricostruzione di un periodo di non secondaria importanza nella storia politica
e sociale dell'Italia repubblicana.”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo affermano Pia Locatelli e Valdo Spini Spini, Presidente della Fondazione Circolo
Rosselli, in una lettera inviata alla Presidente della Camera Laura Boldrini
nella quale si chiede di valutare l’opportunità e le modalità di supporto
istituzionale al progetto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nella lettera i due esponenti
politici mettono in rilievo che un giovane storico italiano, Michele Mioni, (che
attualmente sta svolgendo il suo dottorato di ricerca presso l'Università della
Sorbona a Parigi) ha già cominciato a riordinare i discorsi del parlamentare
friulano che sono quindi disponibili per un’edizione istituzionale.
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-51692606113306977442016-02-04T14:12:00.004+01:002016-02-04T14:42:00.356+01:00Mutilazioni genitali femminili, un fenomeno che riguarda anche l'Italia<div style="text-align: justify;">
“Sono alcuni milioni le bambine e le
ragazze che subiscono le mutilazioni genitali femminili ogni anno, decine e
decine di milioni le ragazze e le
donne; che nel mondo; ne vivono le conseguenze, sia a breve termine
(dolori, emorragie, infezioni, a volte la morte) sia a lungo termine (traumi
psicologici, disturbi post traumatici da stress, diminuzione o impossibilità
del piacere sessuale, complicanze durante il parto, mortalità materna e
infantile, infertilità, rischio di contrarre l’HIV). Decine di milioni nel
mondo, centinaia di migliaia in Europa, migliaia nel nostro Paese”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo ha
ricordato Pia Locatelli alla Camera in un intervento di fine seduta, in
occasione della giornata mondiale contro le MGF che si terrà il 6 febbraio.</div>
<div style="text-align: justify;">
“Le MGF sono un fenomeno
che ci riguarda tutti/e. La sua dimensione globale impone lo sviluppo di
interventi transnazionali e transcontinentali per costruire ponti tra le
comunità che vivono in Italia e in Europa e quelle nei Paesi interessati dalla
pratica, in particolare l’Africa, favorendo un approccio dal basso e
coinvolgendo l’intera comunità, uomini compresi”.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/pt56J5X_E1o/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/pt56J5X_E1o?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il 6 febbraio è la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali
femminili. Lo ha deciso l’ONU il 20 dicembre 2012, con una risoluzione
approvata all'unanimità,; dichiarando la
messa al bando universale di questa pratica. In molti Paesi è stata formalmente
proibita, l'Italia è stata tra i primi ma le leggi e le risoluzioni, quando
vanno ad incidere su usi e costumi tradizionali molto radicati, hanno un
impatto molto limitato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le MGF rientrano nel
novero della pratiche patriarcali basate sulle disuguaglianze di genere volte a
controllare i corpi e i diritti sessuali e riproduttivi di donne e ragazze,
cancellando il loro diritto all’integrità fisica e mentale, alla libertà dalla
violenza, al godimento del miglior stato di salute possibile. Sono alcuni milioni le bambine e le ragazze che subiscono la mutilazione ogni anno, decine e decine di milioni le ragazze e le donne che nel mondo ne vivono le conseguenze, sia a breve termine (dolori, emorragie, infezioni, a volte la morte) sia a lungo termine (traumi psicologici, disturbi post traumatici da stress, diminuzione o impossibilità del piacere sessuale, complicanze durante il parto, mortalità materna e infantile, infertilità, rischio di contrarre l’HIV). Decine di milioni nel mondo, centinaia di migliaia in Europa, migliaia nel nostro Paese.
In questo senso, le MGF sono un fenomeno che ci riguarda tutti/e. </div>
<div style="text-align: justify;">
La sua dimensione globale impone lo sviluppo di interventi transnazionali e transcontinentali per costruire ponti tra le comunità che vivono in Italia e in Europa e quelle nei Paesi interessati dalla pratica, in particolare l’Africa, favorendo un approccio dal basso e coinvolgendo l’intera comunità, uomini compresi.
Non solo, la questione delle mutilazioni genitali deve essere inserita nell’ambito ampio della cooperazione internazionale e della politica di sviluppo che includa la prospettiva di genere tenendo conto dei diritti e dell’empowerment delle donne.
Non solo, la questione
delle mutilazioni genitali deve essere inserita nell’ambito ampio della
cooperazione internazionale e della politica di sviluppo che includa la
prospettiva di genere tenendo conto dei diritti e dell’<i>empowerment</i> delle
donne.
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-47808498192438893852016-02-04T10:40:00.001+01:002016-02-04T11:21:06.674+01:00 Con il “dopo di noi” un aiuto alle famiglie dei disabili<div style="text-align: justify;">
“Oggi con l’approvazione di questa legge stiamo facendo qualcosa
di estremamente grande e importante. Per la prima volta il Parlamento
interviene per dare risposte concrete a quelle famiglie che vivono con un
disabile, a quei genitori, spesso anziani, che si sono presi cura per tutta la
vita del proprio figlio o della propria figlia e che vivono con terrore al
pensiero di chi si occuperà di loro, quando non ci saranno più o quando non
saranno più in grado di assisterli”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo
alla Camera per dichiarazione di voto sul provvedimento per
l’assistenza delle persone con disabilità grave.“Non si tratta, come hanno sostenuto i colleghi del Movimento5
Stelle, di favorire il privato, piuttosto di incrementare il pubblico; non di
fare un regalo alle assicurazioni, ma di aiutare le famiglie, consentendo loro
di avvalersi di tutti gli strumenti
idonei ad assicurare una maggiore tranquillità e maggiori garanzie per la vita
futura dei figli disabili; senza che questo voglia dire una riduzione del
welfare”.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/MAKaUgQ12sI/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/MAKaUgQ12sI?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi con l’approvazione di questa legge stiamo facendo qualcosa
di estremamente importante, oserei direi grande se pensiamo a come questo
provvedimento influirà sulla vita, sulla qualità delle vita delle persone
gravemente disabili e dei loro familiari. Per la prima volta il Parlamento
interviene per dare risposte concrete a quelle famiglie, a quei genitori,
spesso anziani, che si sono presi cura per tutta la vita del proprio figlio o
della propria figlia gravemente disabili e che vivono con una preoccupazione
costante, al limite dell’ossessione, al pensiero di chi si occuperà dei loro
familiari disabili, quando non ci saranno più o quando non saranno più in grado
di assisterli. Siamo un certo numero in quest’aula ad avere persone vicine, per
parentela o amicizia, che vivono questa realtà. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il “dopo di noi” è una preoccupazione costante per quei padri e
quelle madri, quei fratelli e quelle sorelle che hanno assicurato ai propri
figli e figlie e ai familiari tutte le cure, l’assistenza, l’amore di cui
necessitavano e temono che tutto questo finisca con la loro morte.Basti pensare che in Italia ci sono circa 260 mila persone, con
disabilità grave, che vivono con uno o a entrambi i genitori, tra questi circa
un terzo sono genitori anziani. </div>
<div style="text-align: justify;">
Considerando le prospettive di vita, si stima che il 64 per
cento dei figli con disabilità grave, pari a 165 mila persone, sopravviverà a
genitori e fratelli. L’obiettivo di questa legge, che rispecchia la direttiva
dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità, divenuta esecutiva nel
nostro Paese con una legge del 2009, è quello di sostenere per quanto possibile
la vita indipendente del disabile e di impedirne la segregazione, escludendo
qualunque intervento che porti all'istituzionalizzazione, quando non sia
strettamente necessario. Da qui la necessità di puntare a percorsi di sostegno
in luoghi che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa
familiare, mantenendo il più possibile le abitudini delle persone con
disabilità e rispettando le sue volontà. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non si tratta, come hanno sostenuto i
colleghi del movimento 5 stelle, di favorire il privato, piuttosto di
incrementare il pubblico; non di fare un regalo alle assicurazioni, ma di
aiutare le famiglie, consentendo loro di avvalersi di tutti gli strumenti idonei ad assicurare una
maggiore tranquillità e maggiori garanzie per la vita futura dei figli
disabili; senza che questo voglia dire una riduzione del welfare. Il gruppo socialista, nel ringraziare la relatrice Elena
Carnevali, la collega Ileana Argentin e tutti coloro hanno contribuito alla
stesura di questo testo, annuncia un voto convintamente favorevole.
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-56435306294168794922016-02-03T13:35:00.001+01:002016-02-03T13:35:14.436+01:00 Passo avanti per l’equilibrio di genere nei consigli regionali<div style="text-align: justify;">
“Questa nuova legge fa qualche passo
nella giusta direzione prevedendo la quasi parità nelle candidature (60-40) per
tutti i sistemi; l’espressione della doppia preferenza, se prevista dalla legge
regionale; l’alternanza di genere nel caso di liste bloccate; la quasi parità
di candidature in caso di sistema basato su collegi uninominali”. Lo ha detto
Pia Locatelli commentando il provvedimento sull’equilibrio di genere nei consigli
regionali, approvato dalla Camera. </div>
<div style="text-align: justify;">
“Non è però una legge
che ci soddisfa pienamente e faccio un paio di esempio: nelle liste bloccate si
parla di alternanza ma, se le candidature sono di numero diverso (60-40) come
si fa ad alternarle? Là dove si parla di liste con preferenze, nulla si dice
sull’ordine di lista dando vantaggio a chi sta in alto nella lista. Ma
soprattutto manca la regola della inammissibilità o irricevibilità delle liste
qualora le regole che sovrintendono alla composizione della lista non fossero
rispettate”.
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-26868832676157734542016-02-01T16:35:00.000+01:002016-02-01T16:35:01.185+01:00Family day, con una piazza intollerante nessun dialogo<div style="text-align: justify;">
“La Piazza del family Day non era quella dei cattolici con i quali si possono avere opinioni diverse ma si può e si deve dialogare, bensì quella dell’intolleranza volta a negare qualsiasi diritto a chi non professa la loro fede. Con quella Piazza, che afferma che il sesso è solo per la procreazione e che gli omosessuali sono dei deviati che vanno curati, uno Stato laico non può avere nulla a che fare”. Lo ha detto Pia Locatelli, capogruppo del Psi alla Camera.</div>
<div style="text-align: justify;">
“Andiamo avanti con il ddl Cirinnà senza modifiche : è una legge che non nega i diritti, ma li estende e colma il ritardo con il resto dell’Europa”
</div>
<div style="text-align: justify;">
.</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-77299220488771530942016-01-30T16:42:00.002+01:002016-01-30T16:42:38.597+01:00Sì al ddl Cirinnà, non siamo in una teocrazia“Il parlamento di uno Stato laico deve fare leggi che garantiscano a tutti gli stessi diritti, credenti e non. Ognuno poi è libero di usufruirne o meno, ma nessuno può impedire ad altri di avvalersene. La piazza del Family day ha manifestato per esprimere l’opinione di una parte del mondo cattolico, ma non può pretendere che questa opinione venga imposta a tutto il resto del Paese”. Lo ha detto Pia Locatelli, commentando la manifestazione contro le unioni civili.
“Il disegno di legge Cirinnà è volto a concedere anche in Italia quei diritti riconosciuti in tutta Europa, al Circo Massimo si vuole negarli in nome di Dio. Ma a Roma, nonostante la Cei, non governa una teocrazia”.
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-62211475848420307122016-01-28T16:54:00.003+01:002016-01-28T16:54:32.167+01:00Unioni civili, è dal 1988 che chiediamo una legge<div class="separator" style="border-image: none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik8M8DeLzrdIfDUtNZIjt9fEEqMwKLqfixVN-l85WNtc__nQd1cEgi3eYoI7zIK4StS5RGibEkCzkMw9DKMHM2nx8qZdoGvi-xZhVlSeTRDMt31BpoWJ-J27hjEiAs-cCKt_beI5kVpYE/s1600/Campagna_web_diritti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik8M8DeLzrdIfDUtNZIjt9fEEqMwKLqfixVN-l85WNtc__nQd1cEgi3eYoI7zIK4StS5RGibEkCzkMw9DKMHM2nx8qZdoGvi-xZhVlSeTRDMt31BpoWJ-J27hjEiAs-cCKt_beI5kVpYE/s200/Campagna_web_diritti.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="border-image: none; text-align: justify;">
"I socialisti sono per
le unioni civili dal <span style="color: #222222;">1988 quando con Alma Cappiello
presentammo una proposta di legge per le coppie di fatto, sia omosessuali sia
eterosessuali, e oggi che finalmente la legge arriva in Aula non accetteremo
passi indietro”. Lo ha detto Pia Locatelli, commentando l'avvio della discussione del ddl Cirinnà in Senato.</span></div>
<div style="border-image: none; text-align: justify;">
<span style="color: #222222;"> "Qui non
si tratta di mettere una piazza contro l’altra, o di creare spaccature tra
laici e cattolici: i diritti delle persone sono trasversali alle appartenenze
politiche e ai credi religiosi. Compito del Parlamento è fare leggi che li
garantiscano e su questi temi è normale si creino anche maggioranze diverse".</span>
</div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3393315554515565757.post-9507658979188150622016-01-28T15:20:00.002+01:002016-01-28T17:07:39.117+01:00Azioni coordinate per contrastare il terrorismo<div style="text-align: justify;">
"L’approvazione
di questo provvedimento è un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>passo
avanti nella cooperazione internazionale nel contrasto e nella prevenzione del
terrorismo che, essendo diventato transnazionale, non può che essere combattuto
con azione coordinate allo stesso
livello.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è un passo verso un obiettivo più
ambizioso perché, come dice il Movimento europeo serve “un salto verso un
sistema federale che consente di organizzare l’unità nella molteplicità
affidando a un livello federale europeo poteri limitati ma reali nelle
politiche a dimensione transnazionale”. Così Pia Locatelli nel corso della
dichiarazione di voto sul disegno di legge per il contrasto al
terrorismo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
"Sappiamo che il Ministero dell’Interno, per assicurare la condivisione delle informazioni, la
valutazione della minaccia terroristica, la gestione dell’emergenza per gli
aspetti di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica - ha
aggiunto - si avvale dell’Unità di Crisi e del Comitato di Analisi Strategica
Antiterrorismo (Casa).
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo nostro modello italiano del comitato di analisi è stato
“copiato” a livello europeo con
l’istituzione del Centro europeo anti-terrorismo, anche grazie all’iniziativa
della presidenza italiana. Non possiamo che esserne soddisfatti”.
<br />
<br /><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/t3h5rLXoUJA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/t3h5rLXoUJA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<em><br /></em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<em>Il testo dell'intervento</em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<a name='more'></a>Grazie, Signora Presidente. L'approvazione di questo provvedimento è un passo avanti nella cooperazione internazionale per il contrasto e la prevenzione del terrorismo, che, essendo diventato transnazionale, non può che essere combattuto con azioni coordinate allo stesso livello. Questo è un passo verso un obiettivo più ambizioso, perché, come dice il Movimento Europeo, serve un salto verso un sistema federale che consenta di organizzare l'unità nella molteplicità, affidando a un livello federale europeo poteri limitati, ma reali, nelle politiche a dimensione transnazionale. Quindi il voto dei Socialisti è favorevole. <br />
Colgo questa occasione per esprimere soddisfazione per un fatto che forse non tutti conosciamo. Sappiamo che il Ministero dell'interno, per assicurare la condivisione delle informazioni e la valutazione della minaccia terroristica, la gestione dell'emergenza per gli aspetti di tutela dell'ordine e della sicurezza, si avvale dell'Unità di Crisi e del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, il CASA, questo nostro modello italiano del Comitato di analisi è stato copiato a livello europeo con l'istituzione del Centro Europeo Antiterrorismo, anche grazie all'iniziativa della Presidenza italiana e non possiamo che esserne soddisfatti. <br />
Un ultimo punto, signora Presidente. Quando parliamo di terrorismo sappiamo che, oltre alle azioni di contrasto, servono azioni di prevenzione. Domani, qui alla Camera, per iniziativa della Presidenza in collaborazione con l'Intergruppo donne, si svolgerà un interessante incontro intitolato «Le donne contro Daesh. Il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo». L'obiettivo dell'incontro è mettere in luce l'azione silenziosa, ma incessante, di molte donne per contrastare il fenomeno. Ci saranno testimonianze di madri i cui figli sono caduti nella trappola del fondamentalismo e hanno vissuto sulla loro pelle la radicalizzazione jihadista. Ecco, queste madri si sono organizzate in associazioni e reti transnazionali, oltre che nazionali, per sostenersi e per promuovere azioni di prevenzione e recupero, a partire dall'identificazione dei primi segnali di radicalizzazione dei loro figli per poterli fermare in tempo.È un esempio di prevenzione che vogliamo far conoscere e diffondere.<br />
<br /></div>
ufficio stampa Pia Locatellihttp://www.blogger.com/profile/07933610939959523579noreply@blogger.com0