Le coppie che non intendono o non possono sposarsi, come nel caso di quelle omosessuali, devono avere la possibilità di accedere a uno strumento pattizio snello e leggero che garantisca alcuni elementari diritti. Questo il senso della proposta di legge presentata dal gruppo socialista alla Camera, che vede come prima firmataria Pia Locatelli.
L’ISTAT, nel suo ultimo rapporto sui matrimoni, mette in relazione il trend di riduzione dei primi matrimoni, in atto da decenni, con la diffusione delle unioni di fatto, che sono raddoppiate negli ultimi cinque anni superando il milione nel 2012.
Lo stesso rapporto evidenzia che, a causa dell’aumento delle coppie di fatto, l’incidenza di bambini nati al di fuori del matrimonio è in continuo aumento e nel 2011 più di un nato su quattro non aveva genitori sposati, con un balzo considerevole dal 20% del 2008 al 25%.
La portata di questi mutamenti sociali, che riguardano adulti e minori, richiede al Parlamento di assumere finalmente una iniziativa legislativa:
La proposta di legge è volta a regolare i rapporti tra persone che convivono, indipendentemente dal loro sesso. Si tratta di un contratto che disciplina il rapporto sulle questioni patrimoniali e non della convivenza. Uno strumento in più per le attuali famiglie che definiamo “non tradizionali”, ma che secondo Pia Locatelli e gli altri firmatari famiglie sono, proprio perché “di fatto”.
Il testo della proposta di legge
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