mercoledì 2 marzo 2016

ATTENZIONE QUESTO SITO NON E' PIU' ATTIVO

Questo sito non è più attivo da marzo 2016. Ci siamo trasferiti all'indirizzo www. pialocatelli.info, dove troverete tutto l'archivio dell'attività svolta, i video, le interviste, le gallerie fotografiche e i recapiti  per contattare Pia Locatelli.
Il nuovo sito viene aggiornato quotidianamente con notizie e comunicati, i testi degli interventi alla Camera, l'attività internazionale.
Vi aspettiamo 

Troppo poche le politiche a sostegno delle famiglia

“L'Italia, dove si parla tanto di famiglie e della loro difesa, non solo è tra i pochissimi Paesi europei che ha avuto e continua ad avere grandi difficoltà a riconoscere le famiglie omosessuali e non concede loro pieni diritti, ma è anche tra gli ultimi ad attuare politiche a sostegno delle famiglie in generale, di tutte le famiglie". Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni sulla famiglie.
"Ci siamo meravigliati e preoccupati alla luce del pesante calo demografico emerso con gli ultimi dati Istat. Ma un Paese in cui mancano gli asili nido, in cui spostarsi per portare i figli e le figlie a scuola diventa un viaggio inconciliabile con gli orari di lavoro, in cui le madri lavoratrici hanno pochissime possibilità di fare carriera o sono costrette a ritornare a casa, dove non c’è stabilità lavorativa e economica e dove i giovani e le giovani vivono ancora con i genitori per l’impossibilità di avere una casa propria, ci meraviglieremmo se fosse il contrario".

 "Alcuni emendamenti presentati in maniera bipartisan dalle deputate alla legge di stabilità hanno portato a qualche beneficio: penso al bonus babysitter, esteso alle lavoratrici autonome, e alle disposizioni riguardanti l'aumento del congedo parentale, che però andrebbe ulteriormente aumentato: è poca, pochissima cosa, se guardiamo al resto d'Europa".




Medioriente, colloquio con Bonino alla Fondazione Zaninoni




“Nell'incontro di questa sera parliamo di Mediterraneo e di Medio Oriente, una prospettiva che allarga verso sud la dimensione europea, che abbiamo spesso affrontata orientandoci più verso nord. Questa regione presenta un quadro complicato ed estremamente confuso; siamo di fronte ad una situazione pericolosa che ci tocca molto da vicino, ad esempio la Libia è a mezz'ora di volo dalla Sicilia ed in continuo cambiamento, E non è cambiamento per il meglio”. Lo ha detto Pia Locatelli introducendo a Bergamo l’incontro con Emma Bonino, organizzato dalla Fondazione Zaninoni, dal titolo Medio Oriente e Mediterraneo. Sala piena e posti in piedi per ascoltare l’ex Ministra degli esteri, intervistata dal giornalista del Sole 24 Ore  Alberto Negri,  che ha fatto il punto sui temi di stretta attualità dalla Libia, alla Siria, alla lotta al Daesh e alla gestione dei flussi immigratori.

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L'articolo su L'Eco di Bergamo

martedì 1 marzo 2016

Eutanasia, Locatelli: importante sapere i dati dei sucidi dei malati

“La richiesta all’Istat dell’Associazione Coscioni di rendere noti i dati dei suicidi dei malati è giusta. Sapere effettivamente quanti, in mancanza di una legge sull’eutanasia e sul fine vita, non hanno altra scelta che togliersi la vita è senza dubbio uno strumento utile al Parlamento per avviare un dibattito serio e privo di pregiudizi sulle diverse proposte di legge in materia”. 
 Lo ha detto Pia Locatelli, commentando la lettera al presidente dell’Istat Giorgio Alleva, delle compagne di Lucio Magri (Luciana Castellina) e di Mario Monicelli (Chiara Rapaccini), il figlio di Carlo Lizzani, Francesco e il dirigente della Associazione Luca Coscioni Carlo Troilo, in memoria del fratello Michele, suicida perché malato terminale di leucemia. Dati da cui risulta che per piu’ di 1.000 degli oltre 3.000 suicidi che ogni anno si registrano in Italia il ‘movente’ e’ la malattia, fisica o psichica:. 
 “Alla Commissione Affari sociali abbiamo avviato la discussione sul testamento biologico, domani in Commissione Giustizia si inizierà a parlare di eutanasia. In questo contesto sarebbe anche utile avere, oltre ai dati dell’Istat, anche quelli di quanti sono andati in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito, e di quanti si sono recati all’Estero per avere diritto a una morte dignitosa”.