Signor Presidente, il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l'omofobia, cioè domenica prossima, una giornata di cui vorremmo non ci fosse bisogno, perché è assurdo che ancora oggi una persona possa essere giudicata, criticata, irrisa, discriminata e a volte anche malmenata o uccisa per il proprio orientamento sessuale. Non deve essere così.
Eppure, ci sono Paesi dove l'omosessualità è considerata un reato, in alcuni casi punibile addirittura con la pena di morte. L'Italia non è un Paese dalle situazioni estreme, però in alcune realtà l'omofobia resiste e ha radici profonde. È di oggi la polemica che ha investito il presidente della Lega nazionale calcio dilettanti Felice Belloli. Avrebbe detto: basta non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche. Queste parole sono inaccettabili sessiste e omofobe e, se sono state pronunciate, questa persona deve – sottolineo: deve – dimettersi, come giustamente chiede l'associazione nazionale atlete.
Noi a settembre 2013 abbiamo approvato un disegno di legge contro l'omofobia. È una legge che non ci entusiasma, ma è un passo avanti, ma da un anno e mezzo quel disegno attende in Senato. È lì sospeso e non vorremmo che rimanesse sospeso per sempre. Noi Socialisti vorremmo che il 17 maggio 2016 ci trovassimo qui con una buona legge e con i suoi primi risultati.
Sarebbe una vittoria non per la comunità omosessuale, ma per tutto il Paese e per tutto il Parlamento.
il video dell'intervento
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