“L’Europa così com'è non solo non attrae, ma desta nel migliore dei casi indifferenza, nel peggiore ostilità. Si deve ripartire con prudenza, chiarezza di idee, visione. Mi piacerebbe che si formasse in Europa una classe politica convintamente europeista, meglio se trasversale ai partiti, che abbia il coraggio di dire le cose come stanno, ad esempio che ci vogliono istituzioni che parlino ai cittadini e non soltanto fra di loro, istituzioni che vanno democratizzate, che non possono avere due leader, il presidente della Commissione e il presidente del Consiglio, Juncker e Tusk, che si smentiscono l’un l’altro”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla manifestazione la ‘Liberta degli uguali’ organizzata dal Psi che si è svolta a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti.
“Qualunque sia l'esito del referendum - ha aggiunto Locatelli - il danno di una uscita della Grecia dall’euro sarebbe troppo grande: entrerebbero in crisi le fondamenta stesse del progetto dell'Unione. Certamente le riforme ad Atene sono necessarie per ridiscutere il debito greco, ma imporre un'austerità estrema è impossibile perché, come ha detto Lucrezia Reichlin, l’austerità corrode il capitale sociale di cui c'è bisogno per attuare le riforme.
Sarebbe stato molto più facile, meglio dire meno difficile, se avessimo avuto una vera e forte autorità federale, ma quasi nessun Paese l'ha mai voluta. E quindi torniamo alla necessità di riformare le istituzioni europee, se non vogliamo che a comandare sia soprattutto Angela Merkel”.
Al convegno, in risposta al ‘Family Day’, si sono ritrovati tutti coloro che condividono la lotta all’oscurantismo e ai pregiudizi e per chiedere una legge per il riconoscimento delle unioni civili e l’affermazione dei ‘diritti di terza generazione’.
Hanno partecipato, oltre che i dirigenti del Psi e il Segretario, Riccardo Nencini, parlamentari italiani ed ospiti europei, tra i quali Enrique Baron Crespo.
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