lunedì 9 novembre 2015

Myanmar, bella vittoria ma per San Suu Kyi cammino ancora difficile

“Il risultato del voto in Myanmar è una bellissima notizia per il processo di democratizzazione del Paese e un riconoscimento per la battaglia non violenta di Aung San Suu Kyi, ma il cammino che l’attende è ancora lungo e pieno di ostacoli”. Lo ha detto Pia Locatelli presidente del Comitato diritti umani della Commissione Esteri della Camera. “Sebbene gli esponenti dell’UDPD, il partito al potere sostenuto dai militari, abbiano ammesso la sconfitta e sostenuto che rispetteranno la volontà popolare, il passaggio del paese alla piena democrazia non sarà rapido e inevitabilmente richiederà compromessi. La vittoria di San Suu Kyi rischia, infatti, di essere ridimensionata dai militari che, nominano il 25% del parlamento, e da un articolo della Costituzione le impedisce di ricoprire la carica di presidente, sia perché non ha esperienza militare, sia perché ha parenti con passaporto straniero. Una discriminazione contro la quale l’Intergruppo parlamentare “amici della Birmania” di cui faccio parte ha presentato due mozioni”.

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