lunedì 21 dicembre 2015

Russia, diritto internazionale ancora violato: restano le sanzioni

“Purtroppo permangono le violazioni palesi del diritto internazionale commesse dalla Russia, compresa  l'illegittima annessione della Crimea, che pure non è contemplata negli accordi di Minsk ma che noi socialisti non possiamo dimenticare”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole alla mozione di maggioranza sul mantenimento delle sanzioni alla Russia.
“Secondo le mozioni presentate dalle opposizioni, l’elemento di novità sarebbe rappresentato dall’impegno della Russia nella lotta a Daesh,  che giustificherebbe il superamento delle sanzioni, dimenticano però che, come si afferma nella mozione di maggioranza, la stessa Russia non ha mai inteso collegare le due questioni, non subordinando in alcun modo la partecipazione allo sforzo anti-Daesh a una rimozione delle sanzioni. Siamo consapevoli che le sanzioni hanno comportato e comportano un danno economico al nostro Paese, ma siamo ancor più convinti che le ragioni di natura geopolitica devono prevalere su quelle di carattere economico”. 




il testo della mozione di maggioranza



   La Camera,
   premesso che:
    gli avvenimenti internazionali, legati all'offensiva terroristica del sedicente Stato islamico e alla conseguente formazione di una più ampia coalizione per combatterlo ed eliminare la minaccia che porta alla stabilità dell'area e alla sicurezza, confermano la linea seguita dall'Italia nei consessi internazionali, e in particolare il sostegno pieno ai partner europei, la partecipazione significativa alle azioni della coalizione anti-Daesh, la distinzione tra la necessaria collaborazione con la Federazione russa nella contrapposizione allo Stato islamico, un'auspicata riapertura del dialogo strategico con la stessa e il riconoscimento dell'esistenza di un irrisolto dissenso sulla questione ucraina;
    la stessa Russia non ha mai inteso collegare diplomaticamente e politicamente le diverse questioni, non subordinando in alcun modo la partecipazione allo sforzo anti-Daesh e il miglior coordinamento cui si deve necessariamente arrivare in quell'area a una rimozione delle sanzioni europee per la crisi ucraina;
    già con la mozione n. 1-00920 del 25 giugno 2015, approvata in Assemblea, si ribadiva che «la Russia costituisce un soggetto di fondamentale importanza negli equilibri non solo europei ma globali; le relazioni tra Italia e Russia sono storicamente solide sul piano economico, con forti e strutturati scambi commerciali e collaborazioni tra i rispettivi sistemi produttivi; il Presidente Putin, attraverso interviste, viaggi e partecipazioni ad eventi internazionali come Expo 2015, ha più volte recentemente dichiarato la propria volontà di costituire per l'Occidente un partner affidabile»;
    in questo senso si è sempre mosso il Governo italiano, contribuendo a una corretta e proficua facilitazione dei rapporti tra Europa, Stati Uniti e Federazione russa che ha portato: all'avvio positivo a Vienna del dialogo politico tra i diversi attori della crisi siriana per porvi fine, presupposto per un più efficace contrasto a Daesh; alla recente firma a Skhirat di un accordo per la costituzione di un Governo provvisorio in Libia con la partecipazione delle diverse fazioni che si contrapponevano sul terreno; infine alla probabile consacrazione di questi passi in avanti in seno alle Nazioni Unita con la presentazione di risoluzioni concordate in Consiglio di sicurezza su Libia e Siria al fine di avere anche una ulteriore legittimazione da parte delle Nazioni Unite per la coalizione internazionale che si oppone al sedicente Stato islamico;
    purtroppo, permangono invece le ragioni per le quali l'Unione europea ha deciso di adottare misure sanzionatorie nei confronti della Russia, a seguito della condanna per la violazione della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza dell'Ucraina, a causa dell'illegittima annessione della Crimea, sanzioni la cui rimozione è legata alla piena e completa attuazione degli accordi di Minsk e che dovrà essere decisa con l'accordo degli altri partner europei e d'intesa con gli Stati Uniti, non potendosi dare luogo ad alcun atto unilaterale;
    nonostante questa situazione, con grande equilibrio e responsabilità il Governo italiano ha già posto significativamente in seno all'Unione il tema di un attento esame dell'evoluzione della situazione ucraina, auspicando che la Russia contribuisca a creare le condizioni per superare la situazione attuale;
    tale posizione è valsa una discussione approfondita in ambito Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti) il quale ha comunque stabilito di prorogare le sanzioni di altri sei mesi;
    le sanzioni, quantunque rappresentino uno strumento straordinario e non possano considerarsi la modalità ottimale per la soluzione dei problemi, per i sacrifici che impongono alle popolazioni che le subiscono e ai Paesi che le attuano, rappresentano tuttavia la reazione inevitabile e concordata a livello internazionale a una grave violazione del diritto internazionale e degli accordi sottoscritti dalla stessa Russia a partire dagli accordi Helsinki del 1975,

impegna il Governo:

   a intensificare e rafforzare la propria azione politico-diplomatica verso la Russia e l'Ucraina, al fine di ottenere il rispetto pieno degli accordi di Minsk, il pieno rispetto del diritto internazionale in Ucraina, il superamento dello stato di tensione e di crisi dell'area e un'adeguata tutela dei diritti umani delle persone e delle minoranze, con particolare riguardo alle condizioni dei rifugiati in entrambi i Paesi;
   a sostenere con grande convinzione l'azione dell'Unione europea e qualsiasi ulteriore sforzo della comunità internazionale che vada nella medesima direzione e, in questo quadro, ad aprire in sede di Unione europea un confronto su possibili misure compensative adeguate a sostenere le imprese e i sistemi di filiera più colpiti dagli effetti dell'embargo russo;
   a fare quanto in proprio potere per alleviare le condizioni di difficoltà che il settore agroalimentare italiano sta registrando a causa dell'embargo russo;
   a rispettare le decisioni in sede europea circa le sanzioni nei confronti della Russia, riproponendo ogni necessario e serio approfondimento sull'attualità e sull'efficacia delle stesse alla luce dei passi avanti auspicati nell'implementazione degli accordi di Minsk e del miglioramento del contesto politico e di dialogo, nell'auspicio che si creino – anche con il concorso dell'Italia – tutte le condizioni per il pieno recupero del quadro di cooperazione politica ed economica con la Russia.
(1-01087) «Cicchitto, Amendola, Monchiero, Dellai, Locatelli, Nicoletti, Alli».

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