mercoledì 20 gennaio 2016

Giustizia, siamo sulla buona strada, ora avviare le altre riforme

“Diamo atto al Governo di aver avviato un cammino di riforme volto a colmare gli enormi ritardi e le gravi carenze della giustizia italiana, con l'obiettivo di recuperare efficienza, senza la quale è difficile fare azioni di cura della Repubblica, lei ha usato questa bella espressione. Siamo sulla strada giusta per quanto riguarda l'eliminazione del carcere per alcuni reati e l'uso di pene alternative che negli ultimi due anni sono aumentate del 100 per cento, portando ad una riduzione del numero dei detenuti nelle nostre, secondo noi, ancor troppo affollate carceri. Così come siamo sulla strada giusta per quanto riguarda la depenalizzazione di alcuni reati e ci auguriamo che questo processo vada avanti, non solo per la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, mi pare che lei l'abbia confermato, ma anche per quello dell'uso personale della cannabis che sono reati puniti con pene, secondo noi, ingiuste e sicuramente inefficaci”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo in Aula in seguito alle comunicazioni del Ministro Orlando sulla situazione della giustizia.
“Mi lasci indicare  - ha aggiunto - alcuni temi aperti che da sempre fanno parte delle battaglie socialiste: la riforma del Titolo IV dalla Costituzione mediante l'unificazione delle giurisdizioni, la maggiore finalizzazione delle due funzioni del giudice e del pubblico ministero, rendendoli autonomi fra di loro e per quanto riguarda il CSM, a cui lei ha fatto riferimento, le suggeriamo la scelta del sorteggio per la scelta dei suoi componenti, per superare l'influenza nefasta delle correnti. Quanto all'obbligatorietà dell'azione penale, riteniamo sia necessario il suo superamento con una chiara definizione da parte del Parlamento delle priorità dell'azione penale stessa”.


Il testo dell’intervento


Grazie, signora Presidente. Signor Ministro, la ringraziamo telegraficamente, perché ho due minuti, per la sua ricca comunicazione, della quale ho apprezzato alcune cose e ne voglio citare due: il riferimento a Filippo Turati, padre del socialismo italiano ed europeo, tra i primi a parlare di Stati Uniti d'Europa, e i ripetuti riferimenti al tema della parità di genere, lei ben sa che mi sta a cuore. Diamo atto al Governo di aver avviato un cammino di riforme volto a colmare gli enormi ritardi e le gravi carenze della giustizia italiana, con l'obiettivo di recuperare efficienza, senza la quale è difficile fare azioni di cura della Repubblica, lei ha usato questa bella espressione. Siamo sulla strada giusta per quanto riguarda l'eliminazione del carcere per alcuni reati e l'uso di pene alternative che negli ultimi due anni sono aumentate del 100 per cento, portando ad una riduzione del numero dei detenuti nelle nostre, secondo noi, ancor troppo affollate carceri. Così come siamo sulla strada giusta per quanto riguarda la depenalizzazione di alcuni reati e ci auguriamo che questo processo vada avanti, non solo per la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, mi pare che lei l'abbia confermato, ma anche per quello dell'uso personale della cannabis che sono reati puniti con pene, secondo noi, ingiuste e sicuramente inefficaci. Abbiamo anche apprezzato che abbia intrapreso la strada dell'attenzione alla nuova dimensione di carattere transnazionale dell'azione criminale con l'individuazione di nuove figure di reato, perché se la realtà cambia, noi dobbiamo sapere stare al passo di questi cambiamenti. 
  Restano, però, da attuare molte cose, per ovviare ad esempio alle lungaggini dei processi civili e penali, all'intasamento dei tribunali, alle troppe lunghe carcerazioni preventive. Mi lasci indicare alcuni temi aperti che da sempre fanno parte delle battaglie socialiste: la riforma del Titolo IV dalla Costituzione mediante l'unificazione delle giurisdizioni, la maggiore finalizzazione delle due funzioni del giudice e del pubblico ministero, rendendoli autonomi fra di loro e per quanto riguarda il CSM, a cui lei ha fatto riferimento, le suggeriamo la scelta del sorteggio per la scelta dei suoi componenti, per superare l'influenza nefasta delle correnti. 
  Quanto all'obbligatorietà dell'azione penale, riteniamo sia necessario il suo superamento con una chiara definizione da parte del Parlamento delle priorità.
dell'azione penale stessa. E, infine, mi lasci esprimere con lei, condividere con lei, la soddisfazione per l'elezione del giudice Guido Raimondi alla presidenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo: è davvero una grande soddisfazione. Credo che la vogliamo condividere tutti quanti insieme, ma credo sia anche una soddisfazione per tutto il Paese 

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