giovedì 23 gennaio 2014

Legge elettorale. Sulla parità di genere solo propaganda

“Un conto è dichiarare che la nuova legge elettorale va verso la democrazia paritaria, che significa il 50%  di donne elette, e un conto è assumere iniziative coerenti perché questo accada. Il testo proposto dal relatore alla Camera, prevedendo nelle liste bloccate un’alternanza di non più di due nominativi dello stesso genere, rischia di portare nel nuovo parlamento meno donne di quelle che ci sono attualmente”.
Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne, e deputata del Psi. “Con la nuova legge, infatti, si potrebbero avere liste con due nominativi maschili e uno femminile in alternanza, con il risultato che, nella migliore delle ipotesi, si eleggerebbe il 30% di donne, nella peggiore nessuna.”
“Se si vuole veramente una democrazia paritaria è necessario introdurre l’obbligo di alternanza di genere tra singole candidature e prevedere che i capilista siano al 50% donne. Un’ulteriore raccomandazione da rivolgere ai partiti è che tengano conto che alcuni collegi e circoscrizioni sono più vincenti di altri e quindi ci sia in questi un’alternanza delle candidate e dei candidati in modo da non svantaggiare nessuno.
Solo così - ha concluso - si consentirà la piena partecipazione delle donne alla vita delle istituzioni, il resto è solo propaganda”.

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