Deputati di Sel, Pd e Psi hanno presentato una risoluzione in commissione Esteri perche' il governo sospenda, dopo la legge contro i gay, gli aiuti allo sviluppo per l'Uganda e riconosca il diritto di asilo ai richiedenti lgbt. "Quanto sta succedendo in Uganda e' molto grave e con la risoluzione in Commissione - spiegano i deputati firmatari della risoluzione Scotto, Zan e Fava di Sel; Scalfarotto, Amendola, Chaouki e Quartapelle Procopio del PD, la deputata del PSI Pia Locatelli e Paola Binetti dell'UDC - chiediamo al governo italiano di avviare immediatamente un'iniziativa politica e diplomatica per una possibile revisione delle politiche di cooperazione politica ed economica tra UE, Paesi membri ed Uganda, evitando che le ricadute delle stesse siano sofferte dalla popolazione ugandese e di garantire immediatamente accoglienza e riconoscimento del diritto d'asilo per i richiedenti Lgbt provenienti dall' Uganda".
"Quanto fatto in Uganda - continua il capogruppo Sel in Commissione Esteri Arturo Scotto - e' una violazione dei diritti umani che non ha precedenti. Con l'approvazione di questa legge s'introduce un principio gravissimo: il diritto penale entra nelle relazioni umane. Un fanatismo religioso accompagnato da pregiudizi ormai consolidati rischia di far condannare decine di migliaia ugandesi, un genocidio sessuale senza precedenti. L'Italia non puo' stare a guardare. E' assolutamente necessario che il nuovo Ministro degli Affari Esteri Mogherini si attivi, come gia' fatto dai Governi di Norvegia, Svezia e Danimarca, e sospenda immediatamente gli aiuti allo sviluppo destinati all'Uganda e dia immediate istruzioni alla nostra rappresentanza diplomatica affinche' accolga quanti intendono lasciare quel Paese", conclude.
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