"Chiedo a quest’Aula e alla Presidenza di mettere in atto tutti gli strumenti di pressione in nostro possesso, sollecitando tutti gli sforzi negoziali possibili, certamente difficilissimi oltre che dagli esiti incertissimi.
Non si scarti nessuna possibilità di azione, pur nella consapevolezza che trattare con un gruppo come Boko Aram è impresa ardua. Spero che il governo stia lavorando per dare vita a una serie di azioni diplomatiche in collaborazione con le Democrazie del mondo per riportare a casa le studentesse e poi tentiamole tutte anche aderendo alla campagna lanciata su Twitter #BringBackOurGirls”. Così Pia Locatelli, capogruppo del Misto in Commissione Esteri alla Camera e presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne, in un intervento di fine seduta alla Camera ha richiamato l’attenzione sulla vicenda delle oltre 200 studentesse nigeriane sequestrate il 14 aprile scorso dal movimento fondamentalista islamico “Boko Haram”, e che rischiano di essere vendute come schiave o maritate a forza.
Non si scarti nessuna possibilità di azione, pur nella consapevolezza che trattare con un gruppo come Boko Aram è impresa ardua. Spero che il governo stia lavorando per dare vita a una serie di azioni diplomatiche in collaborazione con le Democrazie del mondo per riportare a casa le studentesse e poi tentiamole tutte anche aderendo alla campagna lanciata su Twitter #BringBackOurGirls”. Così Pia Locatelli, capogruppo del Misto in Commissione Esteri alla Camera e presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne, in un intervento di fine seduta alla Camera ha richiamato l’attenzione sulla vicenda delle oltre 200 studentesse nigeriane sequestrate il 14 aprile scorso dal movimento fondamentalista islamico “Boko Haram”, e che rischiano di essere vendute come schiave o maritate a forza.
“Senza una forte pressione internazionale – ha concluso – difficilmente le ragazze verranno liberate e più passano i giorni più la loro sorte sembra segnata”.
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