venerdì 20 febbraio 2015

Sandro Pertini 25° anniversario a Stella



Care amiche, amici, compagne, compagni

avrei voluto essere con voi oggi a Stella per ricordare insieme il nostro Sandro, ma un impegno politico nel mio territorio me lo impedisce. Ho voluto però essere presente lo stesso, in qualche modo, mandandovi queste poche righe.
Come gruppo socialista alla Camera nei giorni scorsi abbiamo inviato alla Presidente Laura Boldrini una lettera, chiedendole un’iniziativa per ricordare Sandro Pertini a venticinque anni dalla sua scomparsa. La Presidente ci ha prontamente risposto annunciandoci che il 24 febbraio si svolgerà nell’Aula di Montecitorio una cerimonia di commemorazione.
Un atto del quale le siamo tutti grati, come socialisti e come italiani.
Come socialisti perché in un’epoca in cui il socialismo è dato per spacciato e i socialisti una specie in via d’estinzione, è bene ricordare quanto il socialismo ha dato a questo Paese in termini di idee, riforme, leggi e persone. Pertini era una di quelle persone speciali che hanno fatto grande l’Italia: partigiano, Padre costituente, Presidente della Repubblica.
Come italiani perché gli abbiamo voluto bene tutti, a sinistra come a destra. Il Presidente più amato dagli italiani, fu così amato perché fu il primo a comprendere che bisognava avvicinare i cittadini alle istituzioni. In epoca non sospetta, quando nessuno si occupava di comunicazione, lui pur in età avanzata seppe precorrere i tempi, parlando in modo diretto alle persone, occupandosi dei loro problemi, dimostrando con le parole e con i fatti di essere uno di loro. Non visse quasi mai al Quirinale, non usava i voli di Stato, girava su una Fiat 500 rossa. Era schietto, ironico, onesto, usava uno stile diretto e amichevole. Lo stesso stile usato oggi da molti esponenti politici, ma che allora era considerato quasi sovversivo. Così come lo era il suo modo di intervenire direttamente nella vita politica del Paese, una novità per il ruolo di Presidente della Repubblica, fino ad allora una figura strettamente "notarile", al punto che i media parlarono di  “Repubblica pertiniana”.
Dopo di lui furono molti i tentativi di emularlo a destra come a sinistra, cadendo nella demagogia e nel populismo. Le copie non sono mai autentiche come l’originale e noi abbiamo l’originale.
Ciao Sandro.

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