Domani 20 giugno si celebra la giornata “Giornata Mondiale del Rifugiato” istituita con la risoluzione n. 55/76 e adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per non voltare le spalle a vite umane uomini, donne, bambini, che fuggono dalla guerra, dalla violenza, dagli stupri, sfidando la morte su barconi improvvisati.
Secondo i dati forniti dal rapporto annuale dell’Alto comissariato Onu per i Rifugiati si tratta di 60 milioni di persone, 8,3 milioni più di un anno fa, 23 milioni più di dieci anni fa. Un’intera nazione di disperati che non ha nulla da perdere.
“Mai come quest’anno – ha detto Pia Locatelli - l’appuntamento coincide con una drammatica emergenza umanitaria, che vediamo consumarsi sulle nostre coste ai nostri confini. Un esodo si massa di proporzioni mai viste, che richiederebbe essere affrontato con strategie unitarie e non con egoismi e particolarismi, di fronte al quale l’Europa si sta dimostrando sorda e assente. I confini abbattuti trent’anni fa con il Trattato di Schengen vengono ripristinati, si alzano nuovi muri e nuovi steccati. A pagarne il prezzo non sono solo i profughi e rifugiati ma l’idea stessa di Europa e i suoi ideali di solidarietà”.
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