“Ci siamo chiesti come potessimo dare un nostro contributo a questo evento che segna la storia del nostro Paese. Non volevamo rimanerne estranei e abbiamo quindi pensato alla storia delle varie esposizioni che si succedono con una certa regolarità ormai da 165 anni. Le esposizioni da subito mobilitarono masse enormi di persone e furono una sorta di volano per molte altre iniziative, mettendo in moto operazioni più diverse, dai congressi scientifici a quelli sindacali a quelli professionali”.
Lo ha detto Pia Locatelli introducendo i lavori del convegno "Gli spettacoli del capitale - le radici storiche delle esposizioni universali", organizzato dalla Fondazione Zaninoni, che si è svolto giovedì 25 a Bergamo in occasione dell’Expo di Milano.
Lo ha detto Pia Locatelli introducendo i lavori del convegno "Gli spettacoli del capitale - le radici storiche delle esposizioni universali", organizzato dalla Fondazione Zaninoni, che si è svolto giovedì 25 a Bergamo in occasione dell’Expo di Milano.
“Prima studiate per le importanti conseguenze che comportavano nell'urbanistica delle città che le ospitavano, le esposizioni furono viste sempre più spesso come eventi precursori dei processi di globalizzazione e anche come i precursori dei dispositivi pubblicitari e di "vetrinizzazione" delle merci e dei saperi . Le esposizioni negli anni sono stati dei grandi spettacoli, nel senso che ci hanno offerto lo spettacolo della scienza e del progresso e insieme le invenzioni che hanno cambiato la nostra vita”.
La storia delle Expo, dal 1851 quando il principe Alberto, consorte della regina Vittoria, presiede a Londra la «Great Exhibition of the Works of Industry of All Nations», ai nostri giorni è stata ripercorsa dalla storica Anna Pellegrino, dottore di ricerca dell'Istituto Universitario Europeo.
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