“Domani primo agosto entra ufficialmente in vigore la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica - meglio nota come "Convenzione di Istanbul", e sono felice di ricordare che l’Italia ha svolto un ruolo importante in questo percorso, essendo stata tra i primi paesi europei a farla propria, ratificandola con la legge approvata il 27 giugno 2013. La prima legge approvata da questo Parlamento che non a caso vanta la più alta percentuale di donne nella storia dell’Italia repubblicana. L’entrata in vigore della Convenzione è un passo fondamentale nella prevenzione di un fenomeno ormai strutturale e la legge che abbiamo successivamente approvato contro il femminicidio e la violenza ne è un fondamentale corollario. Peccato che questi provvedimenti non siano stati accompagnati dagli strumenti indispensabili a renderli efficaci”. Lo ha detto Pia Locatelli in un intervento di fine seduta
“In quella legge, lo ricordo, è previsto lo stanziamento di fondi (pochi, pochissimi) per il piano antiviolenza. I fondi non sono stati ancora sbloccati e il piano sarà disponibile a ottobre. Come ricordai all’allora governo Letta, una legge da sola non basta. Bisogna applicarla in tutte le sue parti e questo non è stato fatto. E questo è dovuto anche al fatto che manca qualcuno che se ne occupi a tempo pieno, per questo sollecito ancora una volta il Presidente del Consiglio a ripristinare il Ministero delle pari Opportunità o almeno a nominare una figura che ne assuma le deleghe. Facciamolo subito”.
il mio intervento in aula
Signor Presidente, colleghi e colleghe, domani 1o agosto entra in vigore la Convenzione di Istanbul, la Convenzione sulla prevenzione e sulla lotta alla violenza e alla violenza domestica. Sono orgogliosa di ricordare che l'Italia ha svolto un ruolo importante in questo percorso per l'entrata in vigore della Convenzione, essendo stati noi il primo Paese europeo a ratificarla.
Non casualmente quella ratifica è stata la prima legge approvata da questo Parlamento, che vanta la più alta percentuale di donne nella storia del nostro Paese...
La ratifica di giugno è stata seguita, ad ottobre, dalla legge contro il femminicidio, che ne è il fondamentale corollario. Peccato che questi provvedimenti non siano ancora accompagnati dagli strumenti indispensabili per renderli efficaci. La legge contro il femminicidio prevede lo stanziamento di fondi – pochi, ahimè ! – ed il piano antiviolenza. Ma i fondi non sono ancora disponibili e il piano, ci è stato detto, entrerà in vigore il prossimo autunno.
Nel frattempo, anche se l'attenzione dei media, si è spostata altrove, i femminicidi e le violenze contro le donne continuano: 12 donne muoiono ogni giorno in Europa, 134 in Italia nel 2013. All'allora Governo Letta ricordammo che una legge da sola non basta e, comunque, una legge bisogna applicarla in tutte le sue parti. Questo non è stato ancora fatto. Perché ?
In tante, dentro e fuori quest'Aula, siamo convinte che ciò sia dovuto al fatto che nel Governo non c’è nessuno che si occupi a tempo pieno, continuativamente, con l'attenzione dovuta delle politiche di genere, delle politiche di pari opportunità, della lotta alla violenza. Per questo, anche a nome di tutta la delegazione socialista, sollecito ancora una volta il Presidente del Consiglio a ripristinare il Ministero delle pari opportunità o, almeno, a nominare una figura all'interno della Presidenza del Consiglio che ne assuma le deleghe. Facciamolo presto, anzi facciamolo ora
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