venerdì 13 febbraio 2015

Internazionale Socialista, il Mediterraneo non può diventare una tomba


L’emergenza sbarchi e la nuova tragedia al largo delle coste di Lampedusa, l’impegno per il riconoscimento dello Stato della Palestina, la lotta contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati. Questi i temi trattati da Pia Locatelli nel suo intervento al Comitato Mediterraneo dell’Internazionale Socialista, che si è svolto a Valencia, nella sede del Psoe, sotto la presidenza di Carme Chacon, ex Ministra della Difesa del governo Zapatero e responsabile Esteri del Partito socialista spagnolo.

“Sospendendo l’operazione Mare nostrum – ha detto Locatelli – ci si era illusi del fatto che gli sbarchi sarebbero diminuiti. Così non è stato, a diminuire sono stati solamente i soccorsi come dimostra l’ultimo drammatico bilancio di circa 400 morti nel Canale di Sicilia.
I flussi non si fermano anzi sono in aumento perché aumentano le motivazioni che spingono le persone a fuggire e l’Italia da sola non può far fronte al fenomeno. Il Mediterraneo, frontiera d’Europa, non può diventare una tomba e i Paesi dei partiti che partecipano a questa riunione non possono sottrarsi dalle loro responsabilità”.

Pia Locatelli ha poi illustrato l’impegno dei socialisti italiani nel fare approvare dal Parlamento la mozione per il riconoscimento della Palestina, così come hanno fatto altri Parlamenti europei, per sostenere il processo di pace e facilitare la ripresa dei negoziati.
Infine, ha sollevato due temi che ormai riguardano anche l’Europa e che sono strettamente legati all’aumento dei flussi migratori: quello delle mutilazioni genitali femminili, una barbarie che riguarda circa 500.000 donne e bambine che vivono nel nostro continente, e quello dei matrimoni forzati che, secondo le stime dell'Unicef, riguarda oltre 60 milioni di bambine.

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