mercoledì 4 novembre 2015

20 anni fa l’assassinio di Rabin, la pace che tentò di costruire ancora lontana



“Sono numerosissime le cerimonie di questi giorni per la commemorazione di Yitzhak Rabin, ma è oggi il giorno in cui, vent'anni fa, nel parcheggio del municipio di Tel Aviv, un estremista religioso uccise l'uomo coraggioso, capace di sfidare non solo i suoi nemici, gli avversari politici dentro e fuori il Paese, ma soprattutto i suoi amici, quelli della sua parte e del suo popolo, tanto era convinto del dovere di costruire la pace in Israele e nel Medio Oriente”. 
Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla camera nel corso della commemorazione di Rabin a vent’anni dalla morte.
“Consapevole che la pace va costruita con determinazione e soprattutto con coraggio, superando ostacoli, muri fisici e mentali, andò dritto all'obiettivo e per questo fu ucciso. No sono molti i grandi in questa nostra epoca difficile. Lui certo lo è, come lo fu Willy Brandt, un altro grande uomo della storia recente che perseguì lo stesso obiettivo di Rabin: far cadere i muri tra i popoli, cambiando il mondo verso la pace. Willy Brandt è riuscito nel suo intento e la cortina di ferro è caduta. Rabin è stato fermato da una mano e da una cultura omicide. La pace che Rabin ha tentato di costruire è, purtroppo, ancora lontana".





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