giovedì 4 febbraio 2016

Con il “dopo di noi” un aiuto alle famiglie dei disabili

“Oggi con l’approvazione di questa legge stiamo facendo qualcosa di estremamente grande e importante. Per la prima volta il Parlamento interviene per dare risposte concrete a quelle famiglie che vivono con un disabile, a quei genitori, spesso anziani, che si sono presi cura per tutta la vita del proprio figlio o della propria figlia e che vivono con terrore al pensiero di chi si occuperà di loro, quando non ci saranno più o quando non saranno più in grado di assisterli”.
Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto sul provvedimento per l’assistenza delle persone con disabilità grave.“Non si tratta, come hanno sostenuto i colleghi del Movimento5 Stelle, di favorire il privato, piuttosto di incrementare il pubblico; non di fare un regalo alle assicurazioni, ma di aiutare le famiglie, consentendo loro di avvalersi di   tutti gli strumenti idonei ad assicurare una maggiore tranquillità e maggiori garanzie per la vita futura dei figli disabili; senza che questo voglia dire una riduzione del welfare”.



Oggi con l’approvazione di questa legge stiamo facendo qualcosa di estremamente importante, oserei direi grande se pensiamo a come questo provvedimento influirà sulla vita, sulla qualità delle vita delle persone gravemente disabili e dei loro familiari. Per la prima volta il Parlamento interviene per dare risposte concrete a quelle famiglie, a quei genitori, spesso anziani, che si sono presi cura per tutta la vita del proprio figlio o della propria figlia gravemente disabili e che vivono con una preoccupazione costante, al limite dell’ossessione, al pensiero di chi si occuperà dei loro familiari disabili, quando non ci saranno più o quando non saranno più in grado di assisterli. Siamo un certo numero in quest’aula ad avere persone vicine, per parentela o amicizia, che vivono questa realtà. 
Il “dopo di noi” è una preoccupazione costante per quei padri e quelle madri, quei fratelli e quelle sorelle che hanno assicurato ai propri figli e figlie e ai familiari tutte le cure, l’assistenza, l’amore di cui necessitavano e temono che tutto questo finisca con la loro morte.Basti pensare che in Italia ci sono circa 260 mila persone, con disabilità grave, che vivono con uno o a entrambi i genitori, tra questi circa un terzo sono genitori anziani. 
Considerando le prospettive di vita, si stima che il 64 per cento dei figli con disabilità grave, pari a 165 mila persone, sopravviverà a genitori e fratelli. L’obiettivo di questa legge, che rispecchia la direttiva dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità, divenuta esecutiva nel nostro Paese con una legge del 2009, è quello di sostenere per quanto possibile la vita indipendente del disabile e di impedirne la segregazione, escludendo qualunque intervento che porti all'istituzionalizzazione, quando non sia strettamente necessario. Da qui la necessità di puntare a percorsi di sostegno in luoghi che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, mantenendo il più possibile le abitudini delle persone con disabilità e rispettando le sue volontà. 
Non si tratta, come hanno sostenuto i colleghi del movimento 5 stelle, di favorire il privato, piuttosto di incrementare il pubblico; non di fare un regalo alle assicurazioni, ma di aiutare le famiglie, consentendo loro di avvalersi di   tutti gli strumenti idonei ad assicurare una maggiore tranquillità e maggiori garanzie per la vita futura dei figli disabili; senza che questo voglia dire una riduzione del welfare. Il gruppo socialista, nel ringraziare la relatrice Elena Carnevali, la collega Ileana Argentin e tutti coloro hanno contribuito alla stesura di questo testo, annuncia un voto convintamente favorevole.

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